Social media e nuove generazioni: a Lecco un confronto necessario con Alberto Pellai
"Il futuro è nelle mani dei giovani, ma la guida è nelle nostre"

Martedì 13 maggio 20125 a Teatro Invito di Lecco, si è svolto un partecipato incontro promosso dal Lions Club Lecco Host, in collaborazione con il Comune di Lecco, dedicato al complesso rapporto tra social media, educazione e nuove generazioni. Un tema di grande attualità che ha attirato numerosi cittadini, educatori e genitori, desiderosi di comprendere meglio le sfide poste dalla rivoluzione digitale.
Protagonisti della serata sono stati Alberto Pellai, medico, psicoterapeuta e noto divulgatore scientifico, e Alessandra Durante, assessora a famiglia, giovani e comunicazione del Comune di Lecco.
Social media e nuove generazioni: a Lecco un confronto necessario con Alberto Pellai
Pellai ha subito centrato il cuore del problema: i rischi legati all’uso dei social non riguardano solo gli adolescenti, ma anche gli adulti, che spesso danno il cattivo esempio. «Ci concentriamo sull’uso eccessivo della tecnologia da parte degli adolescenti, ma dimentichiamo che anche gli adulti passano ore davanti agli schermi in modo passivo», ha spiegato, citando un’indagine di DataReportal secondo cui il tempo medio trascorso quotidianamente sui social è di 2 ore e 31 minuti.
Il cortocircuito educativo, ha detto il relatore, nasce proprio in famiglia: genitori che rispondono a mail durante i pasti o controllano lo smartphone in continuazione, pur pretendendo dai figli un uso limitato dei dispositivi. A questo si aggiunge un fenomeno sempre più preoccupante: il linguaggio brutale e disinibito dei commenti online, spesso proprio da parte degli adulti. Pellai ha ricordato uno studio del MIT che dimostra come le fake news si diffondano sei volte più velocemente delle notizie vere – e siano proprio gli adulti a condividerle di più.
Il cambiamento epocale, secondo Pellai, è avvenuto con l’arrivo dello smartphone, che ha trasformato il cellulare da semplice strumento di comunicazione a finestra su una “vita parallela”. La vita reale e quella online si sono così fuse, generando opportunità ma anche profonde fragilità.
L’intervento del relatore è poi proseguito in una serata dedicata ai Lions, cui hanno preso parte anche i Lions Club Castello Brianza Laghi, Val San Martino e il presidente di Zona, Lamberto Lietti. Al centro della riflessione, in questa seconda parte, la cosiddetta Generazione Z – i nati tra la fine degli anni ‘90 e il 2010 – ovvero i primi giovani cresciuti con il digitale sempre in tasca.
Secondo le ricerche presentate, questa generazione ha registrato un forte incremento di problematiche psicologiche e comportamentali: ansia, depressione, disturbi alimentari, isolamento sociale e autolesionismo. Pellai ha parlato della sindrome di Hikikomori, che porta all’auto-reclusione in casa, e di concetti chiave come deprivazione del sonno, dipendenza digitale, riduzione della socialità reale.
Particolarmente toccante l’analisi del fenomeno dell’autolesionismo femminile, in crescita preoccupante. «Molte adolescenti – ha detto Pellai – non riescono più a parlare dei propri disagi e li esprimono con gesti sul proprio corpo, come il tagliarsi». Il bisogno di costruire un’identità digitale, alimentato da contenuti che attivano continuamente il circuito della dopamina, porta spesso a sacrificare l’identità interiore.
Un messaggio forte ha concluso l’intervento: «Il vero dramma non è ciò che i ragazzi fanno online, ma quello che non fanno nella vita reale». Pellai ha quindi invocato più spazi reali, attività concrete e relazioni autentiche. «Servono palestre, parchi, luoghi di aggregazione. Non ulteriore digitalizzazione.»
In chiusura, è stato citato il caso dell’Australia, primo paese al mondo ad aver approvato – nel 2024 – una legge che vieta l’accesso ai social network ai minori di 16 anni. Una misura drastica ma efficace, che apre interrogativi anche per l’Italia.
Il presidente del Lions Club Lecco Host, Giovanni Rigamonti, ha sottolineato quanto il club sia attento a questi temi: «Il futuro è nelle mani dei giovani, ma la guida è nelle nostre.»