Reati contro gli animali: pene più severe con la "Legge Brambilla"
Dal 1° luglio inasprite le sanzioni per maltrattamenti, uccisione e combattimenti tra animali: un passo avanti nella tutela degli esseri senzienti

È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 16 giugno 2025 la nuova “legge Brambilla”, che introduce importanti modifiche al codice penale e al codice di procedura penale in materia di reati contro gli animali. La legge, approvata definitivamente il 29 maggio e promulgata il 6 giugno, entrerà in vigore a partire dal 1° luglio.
La novità più significativa riguarda la tutela diretta degli animali come esseri senzienti, non più solo il sentimento dell’uomo nei loro confronti. «Finalmente cambia la prospettiva — spiega l’on. lecchese Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente —: il titolo IX del codice penale tutela direttamente gli animali, vittime dei reati, e si rende loro giustizia».
Reati contro gli animali: pene più severe con la "Legge Brambilla"
Le nuove disposizioni inaspriscono notevolmente le pene per chi commette violenze sugli animali. Chi uccide un animale potrà essere condannato fino a quattro anni di carcere e a una multa di 60 mila euro, specialmente se il fatto avviene con sevizie o prolungando le sofferenze. Per il maltrattamento è prevista una reclusione fino a due anni e una sanzione fino a 30 mila euro.
Le pene potranno aumentare fino a un terzo in presenza di aggravanti quali: la presenza di minori durante il reato, il coinvolgimento di più animali o la diffusione del reato attraverso strumenti informatici e telematici.
La legge introduce inoltre il divieto nazionale di tenere il cane alla catena, mentre chi partecipa anche “a qualsiasi titolo” a combattimenti tra animali rischierà fino a due anni di carcere e una multa fino a 30 mila euro. Per gli organizzatori di questi eventi, invece, la pena sale fino a quattro anni di carcere e una multa di 160 mila euro.
Chi organizza abitualmente combattimenti e traffica cuccioli potrà essere sottoposto alle misure di prevenzione previste dal codice antimafia, come la sorveglianza speciale di pubblica sicurezza.
Altra importante novità riguarda le associazioni animaliste, che potranno ottenere l’affido definitivo degli animali sequestrati, dietro cauzione, garantendo così una tutela più efficace e continuativa.
«Con questo significativo inasprimento delle sanzioni, dall’abbandono all’uccisione di specie protette, fino alla distruzione degli habitat, l’Italia si pone all’avanguardia nella protezione degli animali — dichiara l’on. Brambilla —, riconoscendo la loro dignità e sensibilizzando l’intera società alla tutela di chi non ha voce».