Festa dei Lavoratori

Primo Maggio, Diego Riva (CGIL Lecco): "La sicurezza sul lavoro non è uno slogan, ma un diritto"

Gattinoni: "Morire di lavoro non è normale. Salari bassi e case care minano il futuro”

Primo Maggio, Diego Riva (CGIL Lecco): "La sicurezza sul lavoro non è uno slogan, ma un diritto"
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La salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro sono stati i temi centrali oggi, giovedì, della Festa del Primo Maggio 2025 a Lecco organizzata in piazza Cermenati da CGIL Lecco, CISL Monza Brianza Lecco e UIL Lario. Un pomeriggio estivo ricco di musica, interventi che ha visto la m partecipazione dei delegati e delegate delle tre sigle sindacali, che hanno portato  la loro voce e le testimonianze raccolte nei diversi settori produttivi del territorio.

Primo Maggio, Diego Riva (CGIL Lecco): "La sicurezza sul lavoro non è uno slogan, ma un diritto"

Ad alternarsi sul palco anche due band, "Post Office” e “Tizzhard” che hanno fatto ballare la piazza. 

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Presente il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni. "Non possiamo accettare che morire sul lavoro sia considerato normale”, ha detto ricordando  la cerimonia  promossa dall'Amnil questa mattina. Nel suo intervento, il primo cittadino ha sottolineato come una crescita economica autentica debba basarsi su lavoro di qualità, formazione, sostenibilità e sicurezza. Ma ha anche messo in guardia dalle distorsioni del sistema attuale, tra tensioni globali, salari stagnanti e nuovi settori economici spesso poco tutelati. “Il Presidente Mattarella ha parlato di piaga salariale. In Italia oggi i salari reali sono ancora inferiori a quelli del 2008. Questo è un dato drammatico, soprattutto per i giovani.” Gattinoni ha poi toccato alcuni nodi cruciali per il futuro della città: il sostegno ai servizi per le famiglie, la promozione dell’occupazione femminile e giovanile, e soprattutto la questione abitativa. “Gli affitti brevi e turistici stanno facendo aumentare i prezzi, rendendo difficile per le giovani coppie vivere a Lecco. Dobbiamo evitare che la nostra città diventi inaccessibile proprio per chi la abita e la fa vivere.”

Un accento particolare è stato infine posto sul significato profondo del lavoro nella vita democratica del Paese. “Il lavoro è partecipazione. È il fondamento della nostra democrazia, come ricorda l’articolo 1 della Costituzione”, ha concluso il sindaco, invitando i cittadini a votare al referendum dell’8 e 9 giugno, che contiene quattro quesiti su cinque legati al mondo del lavoro.

Quindi è seguito il discorso  appassionato, lucido e denso di conte pronunciato da Diego Riva, segretario generale della CGIL di Lecco, salito sul palco del Primo Maggio in rappresentanza di tutte le sigle sindacali. Davanti a lavoratrici, lavoratori e cittadini riuniti per la Festa dei Lavoratori, Riva ha ribadito l’urgenza di riportare la sicurezza e la dignità sul lavoro al centro dell’agenda politica e sociale del Paese. “Il Primo Maggio non è solo una ricorrenza – ha esordito – ma il simbolo di una storia collettiva fatta di conquiste, di lotte, di sacrifici.” "Uniti per un lavoro sicuro" è stato il tema scelto quest’anno dai sindacati, e Riva ha voluto sottolineare con forza che non si tratta di uno slogan, ma di una dichiarazione di principio: “Il lavoro deve essere fonte di dignità, non di dolore. Deve costruire vite, non distruggerle.”

Riva ha ricordato l'80° anniversario della Liberazione, sottolineando come la Resistenza abbia restituito al Paese libertà, diritti e democrazia. Da quella lezione nasce anche il dovere di oggi: difendere la pace e la giustizia sociale, in un tempo in cui la guerra continua a insanguinare il mondo. Ma è sul fronte della sicurezza sul lavoro che il segretario CGIL ha lanciato il messaggio più forte. I numeri parlano chiaro: oltre 1.000 morti sul lavoro nel 2024, con un incremento del 5% rispetto all’anno precedente. Anche nel territorio lecchese il bilancio è pesante: tre morti nel 2024 e già uno nel 2025. “Non possiamo accettare che ogni giorno in Italia tre persone perdano la vita mentre lavorano. Le morti sul lavoro non sono una fatalità, ma il frutto di scelte precise: mancati investimenti, ritmi insostenibili, precarietà, formazione inadeguata.”

Contro questa strage silenziosa, Riva ha chiesto un cambiamento profondo: più controlli, più ispettori, pene severe per chi mette a rischio le vite umane, esclusione dagli appalti pubblici per le aziende che non rispettano le norme di sicurezza. E ha citato l’importanza di un protocollo in fase di definizione con l’Amministrazione Comunale di Lecco, volto a garantire che gli appalti pubblici rispettino legalità, qualità del lavoro, coesione sociale e sostenibilità.

Nel mirino del segretario anche il recente decreto sulla “patente a crediti” introdotto dal Governo, definito “solo propaganda”: “Non possiamo fare finta di non sapere che allungare le filiere produttive aumenta i rischi. È ora di introdurre la responsabilità diretta del committente.” Precarietà, lavoro nero, nuove tecnologie, sono stati altri temi toccati nel discorso, con un filo conduttore ben chiaro: la sicurezza come diritto universale, da garantire in ogni forma di occupazione, tradizionale o digitale. “La precarietà può uccidere. Il lavoro nero alimenta lo sfruttamento e la criminalità. L’intelligenza artificiale non deve sostituire il lavoro umano, ma proteggerlo.”

Il discorso del Primo maggio si è chiuso con un appello alla mobilitazione, alla partecipazione e alla lotta collettiva: “Dobbiamo far rumore – ha detto Riva – il nostro grido deve essere forte e chiaro: vogliamo un lavoro sicuro, dignitoso e stabile! Non ci fermeremo finché la sicurezza non sarà una garanzia per tutte e tutti.”

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Mario Stojanovic

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