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Primo Maggio 2025 dal Pd Lecco un Appello per il Lavoro sicuro e la dignità dei lavoratori

"Dalle vittime sul lavoro alla precarietà giovanile: il Primo Maggio come occasione per rilanciare i diritti dei lavoratori e combattere le disuguaglianze nel mondo del lavoro"

Primo Maggio 2025 dal Pd Lecco un Appello per il Lavoro sicuro e la dignità dei lavoratori
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Riceviamo e pubblichiamo la riflessione di Manuel Tropenscovino, segretario provinciale del Partito Democratico di Lecco in occasione di questo Primo Maggio 2025, festa dei lavoratori.

Primo Maggio 2025 dal Pd Lecco un Appello per il Lavoro sicuro e la dignità dei lavoratori

Cosa c’è da festeggiare oggi? Temo ben poco, per i lavoratori di questo Paese.
Nel 2024 sono morti sul lavoro 1090 lavoratori, e nei primi mesi del 2025 siamo già a 138 vittime. Oltre 5 milioni e 750 mila persone vivono in condizioni economiche gravissime. Le retribuzioni lorde medie annue sono ferme, di fatto, dal 1993. Più di un giovane su dieci, pur lavorando, resta povero, e quasi il 30% dei lavoratori tra i 15 e i 34 anni ha un contratto a tempo determinato, e quindi precario.

Oggi lavorare non è più garanzia di futuro per molti, per i giovani e per le donne soprattutto. Lavoro povero, lavoro precario e lavoro insicuro non possono essere “forme” del lavoro buone solo ad indignarci, ma devono farci mobilitare dalla Provincia di Lecco a tutto il territorio nazionale. Basta guardare all’impegno dei metalmeccanici che si stanno battendo, di fronte alla sordità delle imprese, per il rinnovo del contratto e aumentare giustamente il proprio stipendio. O ai corrieri di Esselunga, che da giorni sono in sciopero, rinunciando al proprio stipendio, per chiedere il riconoscimento economico del lavoro di facchinaggio, ricevendo da Esselunga intimidazioni e cassa integrazione. Sono solo due esempi di come ancora nel nostro Paese ci sia chi si mobilita per migliori condizioni di lavoro e migliori stipendi. Ma serve un nuovo impegno collettivo, da parte di tutti e tutte, per riaffermare la dignità del lavoro, troppo spesso calpestata dalla politica, dall’affarismo, da un capitalismo straccione che pretende profitti e sussidi dai Governi per pochi, mentre impone la precarietà per tutti gli altri.
Per questo, è ancora più significativo che oggi CGIL, CISL E UIL intitolino le manifestazioni per il Primo Maggio “Uniti per un Lavoro Sicuro”.

Ancora più importante sarà l’appuntamento dell’8 e 9 giugno, dove con il voto di ognuno di noi ai 5 referendum, di cui 4 sul lavoro, si può provare a rimettere al centro del dibattito pubblico il contrasto alla precarietà , pretendere più sicurezza e ridare garanzie a chi lavora.

Se questo Primo Maggio può avere un senso più profondo degli altri, non è quello della festa, ma quello di ridare al lavoro il valore di strumento per migliorare le proprie vite e costruire un futuro. Non può essere responsabilità, e dovere, solo dei lavoratori, ma è dovere anche delle imprese e delle istituzioni costruire le condizioni perché questo avvenga. Non si può più accettare il disinteresse di un Paese che preferisce vedere scappare le giovani generazioni piuttosto che garantirgli le possibilità di rimanere qui.

Ci aspetta una lunga battaglia, ripartendo dalle poche proposte già in campo o da costruire: una nuova politica industriale, introduzione del salario minimo, una legge sulla rappresentanza sindacale, una riforma della scuola, il sostegno delle Istituzioni ai rinnovi dei contratti. Intanto però questo primo maggio e il referendum dell’8 e 9 giugno sono le prime occasioni che nessuno può permettersi di sprecare.

Manuel Tropenscovino

Segretario Provinciale del Partito Democratico di Lecco

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