Negozi storici: tutte le storie, le interviste e le foto dei premiati lecchesi
Dall'hotel don Abbondio alla macelleria Buzzi, passando per Venerota e non solo: attività che hanno fatto la storia del nostro territorio

L'assessore regionale allo Sviluppo economico, Guido Guidesi ha premiato oggi, martedì 14 dicembre 2021 161 nuove attività storiche. Di queste 7 sono a Lecco e provincia. Un numero che porta il totale delle attività riconosciute da Regione Lombardia a 2.395. Si tratta di insegne con più di quarant'anni di storia alle spalle, riconosciute dal 2004. Tra i nuovi inserimenti, figurano in particolare, 89 negozi storici, 46 locali storici e 26 botteghe artigiane storiche, alcune delle quali detengono veri e propri record in termini di longevità.
Negozi storici, "Festeggiamo sacrificio e passione"
"Un giorno di festa in cui diciamo grazie a quei lombardi che, con sacrificio e passione, portano avanti, da oltre 40 anni, le loro attività che rappresentano presidi socioeconomici fondamentali per le comunità e i territori. La loro tradizione porta la Lombardia nel futuro". "Il valore e l'importanza che Regione assegna a queste attività viene dimostrato con un bando specifico del valore di 4 milioni di euro che apre domani mercoledì 15 dicembre. Per tutte le informazioni sulla misura "Imprese storiche verso il futuro 2022" consultare il sito web imprese.regione.lombardia.it
I lecchesi premiati
- Costa Masnaga, Macelleria Alimentari Buzzi (1964), Negozio Storico, Storica Attività
- Lecco, Don Abbondio Hotel (1918), Locale Storico, Storica Attività
- Lecco, Ferramenta Venerota (1962), Negozio Storico, Storica Attività
- Lecco, Gioielleria Gallarati (1959), Negozio Storico, Storica Attività
- Valmadrera, Falegnameria Villa Riccardo (1981), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana
- Valmadrera, Villa Scale (1967), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana.
- Bosisio Parini, Valmarket (1933), Negozio Storico, Storica Attività
Don Abbondio Hotel (1918), Locale Storico, Storica Attività
Aperta oltre cent’anni fa, sul finire della Grande Guerra, data la sua ubicazione in piazza Era, cuore dell’antico borgo di Pescarenico, a due passi dall’ex convento dei Cappuccini, per l’insegna non poteva che ispirarsi al romanzo manzoniano. La titolare della «Trattoria da Renzo», Luigia Colombo, deliziava i suoi avventori con bolliti e altre specialità a base di pesci di lago. Solo negli anni Sessanta in pieno boom economico, quando il figlio Umberto Bianchi prese le redini dell’attività ampliando l’edificio, divenne «Hotel Don Abbondio», un tre stelle. Con l’attuale proprietaria, Giuseppina Bianchi, siamo alla terza generazione di un albergo che davvero ha fatto la storia.
«Negli ultimi anni la nostra clientela è composta per il 60 per cento da turisti provenienti dal Nord Europa, mentre il rimanente 40 per cento sono persone che approdano a Lecco per motivi di lavoro, oppure perché hanno parenti ricoverati all’ospedale Manzoni e necessitano di una sistemazione per poter stare loro vicino - spiega Giuseppina Bianchi - Nei fine settimana abbiamo poi clienti provenienti da città e regioni limitrofe che apprezzano le nostre bellezze lacuali e montane. Ultimamente è in forte aumento la presenza di appassionati di cicloturismo e ciclocross. In particolare arrivano dalla vicina Svizzera». Il Don Abbondio è anche stato tra le poche strutture ricettive rimaste aperte durante il lockdown del 2020. «Regione Lombardia aveva chiesto la nostra disponibilità ad ospitare medici ed infermieri provenienti da tutta Italia per operare nei nostri reparti ospedalieri Covid e far fronte all’emergenza terribile di quei mesi. Siamo dunque rimasti aperti, fornendo a questo personale sanitario volontario il servizio di ristorazione e pernottamento».
Il riconoscimento di attività storica attesta anche questa continuità, mai venuta meno anche nei mesi più bui della pandemia. «E’ un titolo molto importante per noi, che dà merito a oltre cent’anni di lavoro in questa città - conclude Giuseppina Bianchi - Riceverlo ci ha davvero fatto piacere».
Lecco, Gioielleria Gallarati (1959), Negozio Storico, Storica Attività
La Gioielleria Gallarati aprì i battenti nel dicembre del 1959 al civico 16 di via Roma. Dopo 62 anni è ancora lì, con la sua vetrina nel cuore del centro storico, a due passi sia da piazza XX Settembre che da piazza Garibaldi. La titolare, Pinuccia Gallarati, è la figlia del fondatore, Bruno, che prima di approdare nel capoluogo aveva avviato la propria attività di commerciante orafo nei paesi circonvicini.
«Ricordo la sua professionalità e serietà, doti riconosciute e apprezzate da una clientela sempre più ampia. Tanto che alla fine degli anni Cinquanta maturò la decisione di aprire un piccolo punto vendita nel cuore di Lecco, dove ancora oggi è ubicata la gioielleria - racconta la signora Gallarati - Un avvio di attività felice, ma papà non poté goderselo come avrebbe meritato: nel dicembre del 1965, infatti, venne improvvisamente a mancare. Del negozio dovette farsi carico mia mamma Tina, coadiuvata da me e da mio fratello Pietro che contestualmente imparò l’arte orafa a Valenza Po. Questo apprendistato artigianale gli permise di occuparsi del laboratorio del nostro negozio fino alla morte di mia mamma, nel 1993. In seguito ho continuato io l’attività, come ditta individuale».
Nel dicembre del 2019 la gioielleria ha festeggiato sessant'anni di attività, con riconoscimenti ai clienti più affezionati. «Durante il lockdown, il nostro negozio, come tutti gli altri, è rimasto con le serrande abbassate. Ma non siamo rimasti con le mani in mano: abbiamo impiegato quei lunghi mesi per sistemare il nostro magazzino - racconta Pinuccia Gallarati - La nostra clientela era ed è tutt'ora costituita da persone di ceto medio che ora è un po' in sofferenza a causa della perdurante crisi. Sappiamo di essere un punto di riferimento per loro, grazie alla professionalità e all’affidabilità che ci hanno contraddistinto in questi oltre sessant’anni di negozio. Siamo orgogliosi di aver ricevuto questo riconoscimento che riconosce pubblicamente la longevità della nostra attività e va a significare che i lecchesi hanno avuto un occhio di riguardo per noi. Auspichiamo di poter accontentare anche nuove generazioni di clienti, che avremo sempre il piacere di accogliere e servire cercando di essere al passo con i tempi, anche grazie ai corsi d aggiornamento che puntualmente frequentiamo».
Lecco, Ferramenta Venerota (1962), Negozio Storico, Storica Attività
«Venerota»: in quasi sessant’anni il piccolo negozio è diventato una grande ferramenta con quaranta dipendenti. Era infatti il 1962 quando Amedeo Rota avviò la produzione di tende alla veneziana. Al suo fianco fin dall'inizio di quest'avventura c'era la moglie Silvana Sala (oggi nonna a tempo pieno). Dall’unione tra il cognome del titolare con la tipologia del prodotto era nato appunto «Venerota», sintesi di veneziane Rota. Dalla piccola bottega di via Risorgimento a Lecco, Amedeo Rota si è sempre più ingrandito.
Ed ecco che allora al fianco delle tende alla veneziana aveva inserito la ferramenta con maniglie, le serrature e tutto il necessario per realizzare un serramento. Nel frattempo dalla vecchia bottega di via Risorgimento nel 1970 si era passati in via Graziano Tubi, dove era stato aperto il primo punto vendita al pubblico. Con l’aumentare degli spazi aumentò anche il personale. Vennero predisposti nel corso di quegli anni due magazzini satellite, in via Cantarelli e in via Cortisella.
Si arrivò così agli anni Ottanta, quando la ditta individuale di Amedeo Rota si trasformò in Snc (1980) e poi in Srl (1984). Amedeo morì prematuramente nel 1994 a soli 55 anni e nella nuova società entrarono i figli Nicoletta e Massimo, oltre a Marco Milani, in azienda dal 1982. «Siamo molto soddisfatti per questo riconoscimento - ha commentato Massimo Rota - Soprattutto dopo il periodo non facile della pandemia che abbiamo vissuto. Malgrado questo, la nostra azienda è riuscita a far fronte agli impegni presi con l’entusiasmo e la professionalità di sempre».
Valmadrera, Falegnameria Villa Riccardo (1981), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana
La falegnameria «Villa Riccardo» è Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana della Regione Lombardia e ha ricevuto, proprio la scorsa settimana, il prestigioso titolo.
La falegnameria Villa di Valmadrera nasce dalla passione di una famiglia che da sei generazioni è saldamente legata al settore dei serramenti e porte.
«L’attività di falegnameria fu intrapresa nel 1930 ed era inizialmente basata sulla realizzazione di serramenti in legno, scale e ceppi da macellaio. Con il passare degli anni l’attività si è sempre più specializzata nella realizzazione di serramenti in tutte le tipologie e ha portato alla costituzione dell’attuale Falegnameria Villa», si legge sul sito dell’attività. Falegnameria Villa è anche membro della «Prima rete d’impresa di falegnami lecchesi» e grazie all’esperienza acquisita nel tempo e tramandata di padre in figlio, il laboratorio offre un’accurata progettazione e l’esecuzione dettagliata su misura di ogni richiesta con i migliori materiali attenti anche all’ambiente.
Valmadrera, Villa Scale (1967), Bottega Artigiana Storica, Storica Attività Artigiana
Fondata nel 1967, anche «Villa Scale» ha ricevuto il prestigioso riconoscimento di Bottega Artigiana Storica, da parte di Regione Lombardia.
L’azienda con sede a Valmadrera realizza su misura scale in legno per interni, accompagnando il cliente lungo tutto il percorso che va dalla progettazione alla posa in opera del manufatto.
«Villa Scale» effettua tutte le lavorazioni di rifinitura prima di installare la scala a giorno, così da garantire al cliente la possibilità di utilizzarla immediatamente dopo la posa in opera. Villa conta su una professionalità acquisita in oltre 90 anni di presenza nel settore e proprio grazie alla sua lunga storia ha ricevuto il prestigioso riconoscimento regionale che la colloca tra le botteghe artigiane. Una grande soddisfazione per la realtà valmadrerese conosciuta sull’intero territorio lecchese e non solo per la sua qualità e professionalità.
Costa Masnaga, Macelleria Alimentari Buzzi (1964), Negozio Storico, Storica Attività
Con 57 anni di storia alle spalle la macelleria Buzzi si classifica tra le attività storiche lombarde. Fondata nel 1964, l’attività si è ampliata diventando minimarket nel 1981, quando si è spostata in via Cesare Battisti.
«Il papà di Marino commerciava bestie da macello – racconta Adriana Corno, 83 anni, moglie e cofondatrice del negozio insieme al marito Marino Buzzi – Quando si è trattato di sposarci, mio suocero ci ha preso in affitto uno spazio a Costa Masnaga per aprirci la macelleria. Di fatto però l'attività era nata ancora prima di arrivare a Costa».
Il signor Buzzi aveva creato uno stretto rapporto con la propria clientela, supportato dalla qualità e professionalità del suo lavoro. Negli anni infatti aveva vinto anche diversi premi e diplomi alla mostra zootecnica Sant'Ambrogio proprio a Costa Masnaga. Ora, dopo la scomparsa del suo fondatore nel 2012, a gestire l’attività è il terzogenito della coppia, Matteo. «Io ho continuato a lavorare in negozio fino ad oggi e se posso voglio continuare ancora. Adesso è Matteo che porta avanti la macelleria ma ancora oggi vengono le clienti a fare la spesa “da Marino”. Nella memoria dei clienti è rimasta una persona dalla gentilezza incredibile».