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Lupi a Lecco? Nuove carcasse di animali sbranati ai Resinelli

Zamperini: "La presenza dei lupi nel nostro territorio è conclamata. Questa volta parrebbero esserci state delle nuove predazioni ai Piani Resinelli, in zona “Montanina” e sopra Ballabio, dove sono state rinvenute due carcasse di ungulati"

Lupi a Lecco? Nuove carcasse di animali sbranati ai Resinelli
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Lupi a Lecco? Nuove carcasse di animali sbranati ai Resinelli. Il Consigliere Regionale lecchese Giacomo Zamperini, Presidente della Commissione Montagna e coordinatore del gruppo "Grandi Carnivori" di Regione Lombardia, è tornato sul tema della fauna selvatica, a seguito di presunte nuove predazioni avvenute in Provincia di Lecco, ai Piani dei Resinelli.

Lupi a Lecco? Nuove carcasse di animali sbranati ai Resinelli

«La presenza dei lupi nel nostro territorio è conclamata. Questa volta parrebbero esserci state delle nuove predazioni ai Piani Resinelli, in zona “Montanina” e sopra Ballabio, dove sono state rinvenute due carcasse di ungulati. Proprio la settimana scorsa ero in piazza a fianco degli agricoltori di Coldiretti per sostenere il loro grido d'allarme contro la diffusione della fauna selvatica come ad esempio cinghiali e cervi, i quali, oltre ai danni sui campi, causano numerosi incidenti stradali, talvolta fatali. Solo nel 2023 sono state presentate oltre 2000 richieste di indennizzo per il rimborso dei danni ai veicoli e/o lesioni derivati da collisione a Regione Lombardia.»

 «Da parte nostra c’è massima disponibilità nel continuare a collaborare con il corpo dei Carabinieri Forestali e della Polizia Provinciale, che ringrazio per l’ottimo lavoro svolto finora. La prospettiva è quella di aumentare il controllo del territorio ed il monitoraggio della fauna selvatica, coinvolgendo anche le associazioni di categoria del mondo agricolo, i Comprensori Alpini e gli Ambiti Territoriali (CAC e ATC), con l’obiettivo di creare un gruppo di lavoro che si occupi di prevenzione e corretta comunicazione, oltre che di reperire e veicolare i dati e le informazioni utili in caso di avvistamenti e segnalazioni. Banalmente, ciò che possiamo fare è creare un maggiore coordinamento tra gli enti che, a vario titolo, si occupano di bioregolare la fauna selvatica. Le persone e gli allevatori spesso non sanno nemmeno a chi rivolgersi e, per questo, serve valorizzare il ruolo delle associazioni, in particolare quelle escursionistiche, micologiche e venatorie, che vivendo il mondo rurale, sono vere e proprie sentinelle del territorio ed i principali interlocutori che possono aiutare a capire e ad affrontare il problema. Occorre fare un lavoro di squadra per regolare la fauna selvatica e favorire un sano equilibrio custodendo la nostra biodiversità e le attività antropiche come la pastorizia, l’allevamento e l’agricoltura sul territorio.» 

 

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