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Lecco: «Ho chiesto un prestito per mandare mia figlia al centro estivo»

Daniela Garofalo, mamma di 37 anni, ha deciso di uscire allo scoperto per raccontare la difficile situazione in cui si trovano alcune famiglie: «Rette così alte da inibire il diritto alla socializzazione»

Lecco: «Ho chiesto un prestito per mandare mia figlia al centro estivo»
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«Ho chiesto un prestito per poter mandare la mia bambina di quattro anni al centro estivo». Daniela Garofalo, 37 anni, non ha peli sulla lingua. È una mamma che lavora, ha un marito operaio e due figli (una di tre e uno di 12 anni). Alle spese che normalmente affronta una famiglia si aggiungono quelle fisse del mutuo. Una situazione che in città non è certo isolata.

Lecco: «Ho chiesto un prestito per mandare mia figlia al centro estivo»

«Nel mese di febbraio, Lecco ha ricevuto l'accreditamento Unicef come Città amica dei bambini – racconta Daniela – Tutte le scuole dell'infanzia si sono ritrovate per cantare la celebre canzone “Goccia dopo goccia” che sottolinea l'importanza della solidarietà per raggiungere piccoli o grandi obiettivi. Tra questi obiettivi dovrebbe sempre esserci al primo posto il diritto all'educazione e alla socializzazione per tutti i bambini, nessuno escluso. Molte famiglie, però, a causa delle quote settimanali/mensili del Crd (Centro ricreativo diurno) estremamente elevate, si ritroveranno a non sapere come fare o a dover tenere a casa i piccoli. Stiamo parlando di cifre che si aggirano intorno ai 500/600 euro. E non è poco».

E ancora. «Insomma dopo tutto questo show io devo dire a mia figlia che lei non può essere uguale agli altri bambini perché i suoi genitori con il loro lavoro non prendono abbastanza soldi per poterla mandare insieme ai suoi coetanei al Centro estivo ricreativo. Non che in questo momento storico gli oratori costino di meno ma quantomeno loro qualche passo verso le famiglie lo compiono».

Daniela Garofalo si è spesa chiamando Comune ed enti e non solo per se stessa ma anche per quelle famiglie che sono nella stessa situazione.

«Ho parlato con il sindaco, ma mi ha risposto che il servizio centro estivo non è gestito dal Comune. Ho chiamato la Fism (Federazione Italiana Scuole Materne, che gestisce le scuole dell'infanzia paritarie, non-profit, cattoliche o di ispirazione cristiana, ndr) e loro, per quanto si siano detti dispiaciuti, mi hanno liquidata con un “Ci spiace, ma è così. Non prendiamo fondi da nessuno, quindi le insegnanti e i costi vivi del Crd li dovete pagare voi”. Un’impiegata di Fism mi ha detto che quando deve comunicare gli importi delle rette quasi si vergogna».

Daniela si ritrova, per poter mandare la figlia al Crd, con una retta di 535 euro (manda la bimba per 4 settimane).
«Per mio figlio invece tra l’oratorio estivo e la vacanza (sempre con l’oratorio) spenderò altri 700 euro. Se aggiungiamo i 535 euro per la piccola significa che io e mio marito lavoreremo a oltranza per poter pagare Crd e oratorio. Non restano soldi per nient’altro se non per mangiare, tenuto conto che abbiamo anche un mutuo di 550 euro al mese. Io lavoro come donna delle pulizie (7 ore al giorno) e mio marito è operaio, quindi non navighiamo nell’oro. Mio figlio prima che arrivasse sua sorella praticava due sport, ora solo uno per dare la possibilità anche a lei di effettuare un’attività. Quando ho parlato sia con il sindaco che con Fism non ho chiesto che a me personalmente venga data l’opportunità di portare gratuitamente la mia bambina al Crd, ma ho rimarcato che i teatrini sono una cosa (Lecco città dei bambini - Amica dei bambini con le immagini del primo cittadino seduto per terra che sono girate sui giornali), la realtà che affrontano le famiglie è ben altra».

E quindi come si organizza una famiglia per poter affrontare la spesa?
«Dobbiamo cercare di sostenerci grazie alla solidarietà in famiglia sebbene abbia un papà con problemi di salute e una mamma settantenne che già cura il di mia sorella che ha sei mesi. In ogni caso gestire una nipote per sette ore al giorno è molto pesante. Quindi ho chiesto un prestito a persone a me vicine. E me lo lasci dire, è una cosa vergognosa perché ci toglie la dignità. Un prestito ha senso se ti si rompe l’auto con cui vai al lavoro o se devi dare da mangiare ai tuoi bambini, non per mandare i figli al Centro ricreativo perché dobbiamo tenerci il lavoro. Non abbiamo nemmeno le ferie, ma anche se le avessimo non trovo giusto che a mia figlia sia negato il diritto alla socializzazione. Alla fine, per risparmiare il più possibile ho scelto di far saltare alla mia bimba la prima settimana: il lunedì e il martedì mattina starà con la mia vicina di casa, il mercoledì starà con mia sorella che ha preso un giorno di ferie e così via per tutta la settimana».

Daniela Garofalo sa bene che – purtroppo – le cose non cambieranno.
«L’unico diritto che mi è rimasto è quello di esprimere la mia opinione ed è giusto che tutti vengano a conoscere questa situazione. E il prossimo anno ci saranno gli aggiornamenti Istat e quindi le rette aumenteranno. Alla fine tanti si lamentano ma poi pagano. Credo debbano fare qualcosa per le famiglie. Sono estremamente delusa come genitore e credo siano in tanti nella mia stessa situazione e molti bambini non potranno partecipare al Centro ricreativo perché alla fine a nessuno importa veramente dell'uguaglianza dei bambini e questo non è affatto giusto. Come genitori lavoratori ci chiediamo come possano permettersi queste quote le famiglie che non dispongono di risorse economiche sufficienti come noi, soprattutto quelle che non possono contare sull'aiuto di parenti o nonni. Riteniamo che il diritto all'educazione e alla socializzazione dei bambini debba essere garantito a tutti, indipendentemente dalla condizione economica».

Micaela Crippa

Commenti
Luca

Per fortuna che ci sono gli oratori che pur non coprendo tutto il periodo estivo, almeno arrivano a fornire un servizio fino alla prima settimana di luglio a costi decisamente più sostenibili.

Doretta

Io penso che le disuguaglianze sociali siano diverse e purtroppo presenti in qualsiasi Territorio, quella citata nell'articolo è una tra le tante. Non dico tutto, ma molto sì, dipende dalla sensibilità di Istituzioni/Enti/Organismi, affinché PER I CITTADINI ONESTI E DI BUONA VOLONTÀ ci sia una fattiva attenzione, CON IL PRINCIPIO - ancor più radicale - DI CONTRASTARE LE DISCRIMINAZIONI ed aprire opportunità sostenibili da tutti. È ovvio che per raggiungere questo obiettivo BISOGNA SCEGLIERE; ci interessano maggiormente i beni o la vita del Futuro? le cose

Michela

Questa mamma è da premiare perché ha dato voce a tante famiglie che stanno in silenzio e non dovrebbero!!

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