La ex scuola Gambirasio si può riqualificare, ma la spesa per ora è troppo alta
Due le soluzioni al vaglio, presentate in Commissione territorio venerdì 7 luglio.

La ex scuola Gambirasio di Sala si può riqualificare, con idee e modi differenti. L'unica pecca? Il costo del progetto.
La ex scuola Gambirasio si può riqualificare, ma la spesa per ora è troppo alta
Lo ha dimostrato l’architetto Mauro Bonfanti in commissione Territorio nel pomeriggio di venerdì 7 luglio per conto del team di architetti (composto da Giorgio, Stefano e Simone Zenoni, Leyla Ciagà, Stefania Gambirasio, e Mariagrazia Furlani, eredi dei quattro progettisti originari Walter Barbero, Baran Ciagà, Giuseppe Gambirasio e Giorgio Zenoni) che ha seguito il progetto di ristrutturazione dell’edificio che un tempo ospitava la scuola primaria di Sala.
"Per elaborare questo studio di prefattibilità - ha spiegato Bonfanti - si sono svolti diversi incontri con il sindaco e gli assessori competenti, a seguito dei quali è stata individuata come possibile destinazione d’uso dell’edificio l’housing sociale. Il progetto prevede infatti la trasformazione funzionale dell’edificio in residenza sociale per persone in condizioni di fragilità (permanente o anche temporanea) come anziani soli, genitori single con minori a carico o famiglie in difficoltà".
Per meglio comprendere le reali necessità che un edificio di questo tipo deve soddisfare, sono stati presi contatti con un’associazione che gestisce già strutture di questo tipo in modo tale da avere delle indicazioni ben precise che, messe insieme, hanno dato vita a due soluzioni differenti per il recupero della struttura.
Le due idee sul tavolo
"Il modello comune - ha continuato il progettista - prevede la realizzazione di mini appartamenti (circa una decina) al primo piano accompagnati da spazi comuni di supporto come una cucina, una sala da pranzo, una sala di lettura o la biblioteca che verranno realizzati al pian terreno. Inoltre, è stata prevista la presenza di un custode sociale con relativo alloggio. Tutto questo, andando ad abbattere con soluzioni prettamente tecniche circa il 90% delle barriere architettoniche presenti in grande quantità. Infine, verrà ripristinata anche la copertura verde dell’edificio".
Ciò che invece differenzia le due soluzioni è l’accesso al piano superiore e agli appartamenti: "Nella prima ipotesi - ha illustrato Bonfanti - è stato previsto un ascensore in posizione centrale, mentre nella seconda soluzione questo risulta in posizione defilata. Per quanto riguarda l’accesso agli appartamenti, da una parte è stato previsto un corridoio funzionale mentre dall’altra un ballatoio esterno sulla facciata dell’edificio".
Ghezzi: "Costi non da ridere"
Nota dolente per il progetto, i costi per la sua realizzazione: trattandosi di una ristrutturazione completa, per legge, il nuovo edificio dovrà essere di tipo Nzeb (a impatto zero) e pertanto parecchio oneroso nella sua realizzazione. "Per realizzare una di queste soluzioni - ha aggiunto il sindaco Marco Ghezzi - considerando gli aumenti sulle materie prime e l’arredamento, il costo si aggira attorno ai 3,5 milioni di euro. Al momento non ci sono bandi e le mie perplessità oltre che ai costi sono legate all’aspetto gestionale, al riscaldamento, alla manutenzione del verde e delle aree comuni. Costi non da ridere".
Soddisfatto per la parziale vittoria, invece, Diego Colosimo di Cambia Calolzio, che del recupero della ex scuola Gambirasio ne ha fatto una vera e propria crociata: "Questa è la dimostrazione, come abbiamo sempre sostenuto, che il fabbricato non è irrecuperabile, ma con voglia e impegno tutto si può fare. L’invito è quello di muoversi per arrivare pronti, con una programmazione e progettazione interessante, per partecipare a un bando e portare a casa cifre importanti. Lasciare le cose ferme nella speranza di un miracolo è inutile".
Al termine della seduta, tutti sono risultati concorsi sul non archiviare il progetto ma di mantenere alta l’attenzione su eventuali opportunità percorribili da sfruttare per renderlo realtà.
Luca De Cani