buone notizie

La diga del Paradone torna a vivere: Officina Gerenzone restituisce a Lecco un gioiello nascosto

Grazie all’impegno dei volontari, torna a funzionare – dopo oltre trent’anni – la storica diga del Paradone, simbolo dell’archeologia industriale lecchese. Un intervento che restituisce memoria e bellezza alla Valle del Gerenzone.

La diga del Paradone torna a vivere: Officina Gerenzone restituisce a Lecco un gioiello nascosto
Pubblicato:

Ancora una volta, i volontari di Officina Gerenzone hanno dimostrato con passione e determinazione quanto sia profondo il loro legame con il territorio di Lecco. Con un intervento che ha richiesto fatica, impegno e cuore, si sono letteralmente gettati “a capofitto” tra rovi e sterpaglie per riportare alla luce uno dei luoghi più significativi dell’archeologia industriale della Valle del Gerenzone: la diga del Paradone.

Dopo la riscoperta della ruota in ferro dell’ex filatoio Spreafico in via Ramello, questa volta i riflettori si sono accesi su un sito altamente simbolico. Qui, dove un tempo si diramavano le due principali derivazioni del torrente Gerenzone, resistono ancora vasconi, griglie, chiuse e l’impianto di invaso che regolava il flusso d’acqua verso le fiumicelle laterali.

L’attuale diga risale alla fine dell’Ottocento, ma la sua storia affonda le radici più indietro nel tempo: già nel 1833 i fratelli Giovanni Battista e Giovanni Antonio Gerosa della Piana, titolari del vicino stabilimento serico, promuovevano un intervento idraulico documentato in un disegno d’epoca. Allora, la diga era fatta di legno, con contrafforti e paratie azionate da volani a timone, alcuni dei quali ancora oggi conservati in un vecchio casello datato 1904.

Proprio questo casello sarà oggetto di un importante restauro conservativo curato da Officina Gerenzone in collaborazione con il Comune di Lecco, a ulteriore testimonianza dell’impegno civico e culturale dell’associazione.

Nel frattempo, i volontari – guidati dal presidente Paolo Colombo e da Carlo Polvara dell’Ordine dei Cavalieri di Parte Guelfa – hanno riportato alla luce le strutture sepolte sotto decenni di incuria. Armati di forza, dedizione e strumenti di sfalcio, hanno liberato chiuse, griglie e vasconi da detriti e vegetazione.

Il culmine dell’intervento è stato raggiunto con la riattivazione dimostrativa della diga: una manovra simbolica ma emozionante, resa possibile grazie al recupero dei meccanismi originali. Le paratie, sbloccate con lubrificanti, sono state abbassate, e l’invaso si è colmato per la prima volta dal 1989. L’acqua limpida, riflettendo la luce, ha regalato ai presenti una visione quasi caraibica, inattesa nel cuore della Valle del Gerenzone.

La frescura della corrente ha spezzato il caldo torrido di questi giorni, amplificando la magia del momento. Ma non è finita qui: l’opera di Officina Gerenzone continua con nuove spedizioni di pulizia e recupero, portando avanti un progetto di valorizzazione che merita il plauso e la gratitudine di tutta la città.

IMG-20250702-WA0018
Foto 1 di 5
IMG-20250702-WA0020
Foto 2 di 5
IMG-20250702-WA0017
Foto 3 di 5
IMG-20250702-WA0016
Foto 4 di 5
IMG-20250702-WA0021
Foto 5 di 5
Necrologie