Calolzio

Il ricordo delle vittime delle foibe nell’opera dell’artista calolziese Claudio Todeschini

"Non ci sono vittime di serie A e di serie B, occorre cercare di convivere tutti insieme in modo pacifico e fraterno, non ci sono altre vie possibili".

Il ricordo delle vittime delle foibe nell’opera dell’artista calolziese Claudio Todeschini
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Il ricordo delle vittime delle foibe nell’opera dell’artista calolziese Claudio Todeschini. Si è tenuto questa mattina, 10 febbraio, in occasione del Giorno del Ricordo per le vittime delle foibe e dell'esodo giuliano-dalmata, nei pressi del Parco Martiri delle Foibe al Lavello, un momento di raccoglimento organizzato dall’Amministrazione comunale alla presenza del sindaco Marco ghezzi, degli assessori Aldo Valsecchi, Dario Gandolfi e Tina Balossi, della consigliera Pamela Maggi e dell’artista Claudio Todeschini, autore quest’ultimo dell’opera d’arte, posta sotto la targa, inaugurata ufficialmente in questa occasione.

Il ricordo delle vittime delle foibe nell’opera dell’artista calolziese Claudio Todeschini

Per Todeschini, artista ed ex carpentiere in un’azienda cittadina, si tratta della prima opera pubblica: prima di queste rose, si era dedicato ad alcune creazioni per amici e conoscenti, spesso per ricordare i propri defunti.

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A prendere la parola per prima è stata la consigliera Pamela Maggi che ha ripercorso, attraverso alcune brevi letture, alcune testimonianze tra cui quella dolorosa del calolziese Enzo Patuzzi prima di passare alla presentazione dell’opera di Todeschini, composta da un mazzo di rose rosse in ferro avvolto da un nastro tricolore.

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"Ringraziamo quest’uomo per aver voluto condividere questa opera con tutta la comunità per dare il giusto tributo a queste persone - dichiara Pamela Maggi - L'odio è odio, la violenza è violenza, e non c'è bandiera che possa giustificarli".

Anche il primo cittadino, in fascia tricolore, Marco Ghezzi ha ricordato come “questa Giornata del Ricordo sia stata l’occasione per ricordare tutti coloro che hanno dovuto subire questi eventi, tutti coloro che hanno vissuto le conseguenze delle guerre con le relative perdite”.

"Non ci sono vittime di serie A e di serie B - ha concluso Ghezzi - occorre cercare di convivere tutti insieme in modo pacifico e fraterno, non ci sono altre vie possibili".

Luca de Cani

 

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