Calolziocorte

Ghezzi: "Non abbiamo mai fatto mancare il pasto in mensa ai bambini incolpevoli"

"Nessuno incolpa i calolziesi corretti (che sono la stragrande maggioranza) ma evidentemente qualcuno stava approfittando di certe disattenzioni da troppo tempo”.

Ghezzi: "Non abbiamo mai fatto mancare il pasto in mensa ai bambini incolpevoli"
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"Sono esterrefatto. Alla sinistra far rispettare le regole non va bene? Lo abbiamo fatto e senza far mai mancare il pasto in mensa ai bambini incolpevoli”. Non si è fatta attendere nemmeno mezza giornata la replica del primo cittadino di Calolziocorte, Marco Ghezzi, alle critiche del gruppo di minoranza “Cittadini Uniti” sulla scelta di non permettere l’iscrizione al servizio di refezione scolastica per gli utenti che risulteranno ancora morosi e definite dallo stesso borgomastro “fuori luogo”.

Ghezzi: "Non abbiamo mai fatto mancare il pasto in mensa ai bambini incolpevoli"

“Leggo esterrefatto le critiche fuori luogo dei rappresentanti di Cittadini Uniti - ha commentato Ghezzi - e capisco perché nei cinque anni in cui hanno amministrato il Comune qualcosa nella gestione, forse un po’ più di qualcosa, non ha funzionato. Sarebbero critiche accettabili da chi affronta per la prima volta i problemi dell’Amministrazione pubblica, non da rappresentanti della ex Giunta”.

Il Sindaco, ha poi affidato ad un comunicato stampa tutto il suo disappunto verso quanto dichiarato, rispondendo punto per punto alle “accuse” a lui rivolte dalla minoranza: In primis ad essere smentiti sono stati i toni e le espressioni riportate nel comunicato di Cittadini Uniti: “Evidentemente - spiega Ghezzi - qualcuno vuole farmi passare per una persona diversa da quello che sono. Mi spiace che questi signori siano così incattiviti e livorosi e che usino questo sistema per provare a screditare le persone”.

Le motivazioni della scelta sulla mensa

La risposta del borgomastro, è quindi entrata nel merito delle decisioni prese andando a spiegare come non sia mai stata intenzione dell’Amministrazione comunale prendersela con i più deboli che, come spiegato e ribadito in più di un’occasione hanno tutti gli strumenti, presentando l’ISEE, per non pagare la mensa scolastica o avere una cospicua riduzione della tariffa (al momento sono più di 200 le famiglie che usufruiscono di questa agevolazione).

Un invito agli ai genitori... furbetti e ai distratti

“Piuttosto - continua Ghezzi - ci rivolgiamo ai distratti e ai furbetti, invitandoli a pagare, per rispetto di chi lo fa sempre. I risultati di una politica rigorosa stanno arrivando visto che il debito in queste settimane è sceso da 36.000 euro a 22.000 euro. E probabilmente scenderà ancora, prima dell’inizio dell’anno scolastico, grazie anche al fatto che gli uffici stanno chiamando tutti i “ritardatari”. Insomma imporre il rispetto delle regole funziona”.

Il tutto, fermo restando che chi è in difficoltà può sempre rivolgersi agli uffici comunali e avere l’esenzione o la riduzione del costo mensa: “In ogni caso - spiega Ghezzi - a nessun bambino è mai stato impedito di usufruire del servizio, tanto per essere chiari”.

I dati sulla morosità

Secondo il borgomastro calolziese sarebbe sorprendente il fatto che, chi ha gestito il Comune dal 2013 al 2018 non sappia che nell’anno scolastico 2015 e 2016 c’erano morosità per 31.000 euro e che nell’anno scolastico 2016 e 2017 per 33.700 euro.

“Questa era l’attenzione ai conti del Comune? E il gestore era un altro. - conclude Ghezzi - Quindi c’è un problema cronico. Ora chi pontifica sempre in consiglio comunale su cose che non conosce o conosce male, dovrebbe sapere che qualsiasi azienda non sta in piedi se i bilanci non sono a posto. E noi non vogliamo trovarci da un giorno all’altro senza gestore della mensa. I disagi per le famiglie sarebbero enormi”.
Dal Municipio hanno poi fatto sapere di essere al lavoro per una soluzione positiva e per dare un servizio migliore, malgrado il lievitare dei costi. Quanto agli errori di comunicazione del gestore alle famiglie (una piccola parte del totale) ci sono stati, ma sono stati in larga parte superati e chiariti dall’azienda.
“Basarsi su questi casi per fare sterile polemica non va nella direzione giusta. Nessuno incolpa i calolziesi corretti (che sono la stragrande maggioranza) ma evidentemente qualcuno stava approfittando di certe disattenzioni da troppo tempo”.

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