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Geniali o sessisti? Scoppia la polemica sugli slogan pubblicitari

A sollevare la questione è il gruppo di minoranza Cambia Calolzio

Geniali o sessisti? Scoppia la polemica sugli slogan pubblicitari
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“A noi piace farlo in piedi” e ancora “Da noi, indipendentemente dal tuo sesso, i sorrisi sono gratis”. Sono questi gli slogan pubblicitari, che campeggiano sulle nuove transenne ì installate a Calolziocorte sulla rotonda che collega la via Mazzini con l’arteria corso Dante e che sponsorizzano un noto pub lecchese.

Geniali o sessisti? Scoppia la polemica sugli slogan pubblicitari

Motivo del contendere la scelta editoriale delle pubblicità che, soprattutto nel secondo caso, può essere facilmente fraintesa: alcune parole sono infatti scritte con una dimensione maggiore andando a porre in secondo piano le altre e componendo, per i più distratti lo slogan “Da noi, sesso gratis” (nella foto di copertina)

Ad accendere la discussione è il gruppo di minoranza, Cambia Calolzio che è intervenuto sulla questione: “il nostro gruppo è contro ogni censura. - spiega Diego Colosimo - Ora però il sottinteso gioco di parole dei due cartelli pubblicitari esposti dal messaggio dichiaratamente sessista, oltre che violare la legge superano quanto meno il minimo di decoro. La legge che vieta le pubblicità sessiste in Italia esiste da oltre 40 anni (codice disciplina pubblicità del 1975) e anche il recente “Decreto Infrastrutture” (n.121 del 10 settembre 2021) vieta qualsiasi propaganda di questo tipo sulle strade così come lo stesso regolamento comunale”.

Di discussioni su arte, pubblicità e quant’altro attorno a rappresentazioni e messaggi sessisti ne è piena la storia non solo dei nostri giorni. Basti pensare alle recentissime polemiche sulla statua in bronzo della Spigolatrice di Sapri per le sinuose forme del suo fondo schiena.

“Ribadisco - conclude Colosimo - il nostro gruppo è solamente a favore del buon gusto e non per la censura. Ci piace, anche per la sua attualità, ad esempio rispetto alla guerra in corso tra Russia e Ucraina, lo slogan studentesco degli anni ’60 contro la guerra del Vietnam: “Fate l’amore e non la guerra, si sta meglio a letto che sotto terra”.

“Appare ovvio e scontato - conclude il portavoce di Cambia Calolzio - che i problemi del Comune sono ben altri, di certo molto più importanti della secondaria pubblicità sessista, ma far rispettare le norme sulle piccole cose è il minimo sindacale di una buona Amministrazione Comunale”.

Quel che è certo, è che ai più questi cartelli, aldilà dell’aspetto sessista o meno, sono risultati semplicemente… geniali.

Luca de Cani

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