Lecco

Eccidio di Fossoli: in Comune ricordate le vittime lecchesi. Tre nuove pietre d'inciampo

Gattinoni: "La nostra Città non può e non vuole dimenticare. Lo deve a Lino, Antonio, Luigi, Franco e a tutte le vittime della dittatura fascista e dell’occupazione nazista ma anche a tutti quegli uomini e quelle donne che misero a rischio la propria vita per riconquistare la libertà e darci la democrazia"

Eccidio di Fossoli: in Comune ricordate le vittime lecchesi. Tre nuove pietre d'inciampo
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Si è svolta nel pomeriggio di oggi, venerdì 12 luglio 2024 in municipio a Lecco   la cerimonia commemorativa delle vittime lecchesi dell'eccidio di Fossoli Organizzata dal Comune   in collaborazione con il comitato provinciale Anpi di Lecco.

Eccidio di Fossoli: in Comune ricordate le vittime lecchesi

L'evento è stato promosso in occasione dell'80esimo anniversario della strage del 12 luglio 1944.  all'interno del poligono di tiro di Cibeno dove 67 internati politici, prelevati dal Campo di concentramento, furono trucidati dalle SS naziste. Fra di loro i lecchesi Lino Ciceri (20 anni, di Acquate), Antonio Colombo (40 anni, di Germanedo), Luigi Frigerio (43 anni, di Laorca) e Franco Minonzio (33 anni, di Castello).

 

"Oggi ci troviamo qui, nella casa della democrazia della nostra città, per ricordare i nostri fratelli che furono assassinati dalla furia nazista: Lino Ciceri, Antonio Colombo,  Luigi Frigerio  e Franco Minonzio  Ricade, infatti, proprio oggi l’80° anniversario di quella tragica pagina di storia che vide 67 cittadini italiani, tra i quali i nostri quattro concittadini, trucidati nel poligono di tiro di Cibeno, frazione di Carpi (Modena), in località Fossoli. Era il 12 luglio del 1944 - ha sottolineati il sindaco Mauro Gattinoni -  Quell’episodio viene ricordato ogni anno dalla nostra comunità con due gesti: il primo è la partecipazione di una delegazione cittadina alla commemorazione che si tiene a Modena; il secondo è l'esposizione nel cortile del palazzo comunale dello striscione rievocativo dei fatti e del contesto storico che vedete qui dietro quale modo per informare le centinaia di cittadini che ogni settimana passano in Comune. Questo stesso contenuto è presente anche in via Caduti Lecchesi a Fossoli su una targa posta nel 2017 dal Comune di Lecco con Si.M.U.L, ANPI, l'Istituto Comprensivo "A. Stoppani" e il Liceo Artistico "Medardo Rosso": un grazie, in questo senso, ad ANPI e a tutte le persone impegnate quotidianamente nella conservazione della memoria".

"La nostra Città non può e non vuole dimenticare"

Lecco, Medaglia d'argento al valor militare per la Resistenza, vuole ricordare con forza quanto è stato, a maggior ragione in un momento storico come questo dove assistiamo all’assenza di condanna morale per chi inneggia al fascismo e al nazismo, dove venti di estrema destra soffiano sempre più forti, dove si arriva a pensare e a dire ad alta voce l’inimmaginabile. Ricordiamolo sempre: il fascismo fu un progetto criminale che mise in piedi un sistema di censura, sopraffazione e violenza, devastò famiglie e comunità intere, ebbe responsabilità enormi nella collaborazione con il regime nazista sia nella deportazione degli ebrei italiani sia nell’arresto, nella tortura e nell’uccisione di oppositori politici, minoranze, persone con disabilità fisiche e mentali - ha proseguito il primo cittadino - La nostra Città non può e non vuole dimenticare. Lo deve a Lino, Antonio, Luigi, Franco e a tutte le vittime della dittatura fascista e dell’occupazione nazista ma anche a tutti quegli uomini e quelle donne che misero a rischio la propria vita per riconquistare la libertà e darci la democrazia".

Tre nuove pietre d'inciampo

"Per questo Lecco ha ricevuto con orgoglio negli scorsi giorni, ritirato dal Consigliere Alberto Anghileri, l’attestato di partecipazione al “Progetto Pietre d’inciampo per i 67 martiri di Fossoli”, promosso da Fondazione Fossoli e ANED - Associazione Nazionale Ex Deportati nei campi nazisti, con il quale ufficializziamo la nostra volontà di posare nuove pietre d’inciampo in città, che si aggiungeranno a quelle dedicate a Emma Casati e a Lino e Pietro Ciceri.  Le tre “pietre” saranno poste alla memoria di Antonio Colombo, Luigi Frigerio e Franco Minonzio nel luogo, come recita l’attestato, “ove ciascuno di loro ebbe l’ultima residenza da uomo libero”. Ecco, così li vogliamo ricordare oggi Antonio, Luigi, Franco e Lino: uomini liberi e coraggiosi. A noi tutti il compito di continuare a ricordare la loro storia.

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