Confcommercio: "Legalità, ci piace!" conta la decima edizione
Per gli imprenditori "Confcommercio c'è" contro l'illegalità.

"Legalità, ci piace!" è la Giornata di mobilitazione promossa a livello nazionale da Confcommercio e incentrata sui fenomeni illegali della contraffazione e dell'abusivismo, che alterano la concorrenza e colpiscono le imprese del terziario di mercato.
L'iniziativa, giunta alla sua decima edizione, dimostra la grande attenzione che Confcommercio presta al tema della legalità e della correttezza. L'evento, durante il quale ci si è collegati in diretta streaming con Roma, si è svolto nella mattinata di oggi, 28 marzo 2023, nella sede di Confcommercio Lecco in piazza Garibaldi.
"Legalità, ci piace!", Peccati: "Segnalateci gli atti di illegalità"
Questo il commento di Antonio Peccati, presidente di Confcommercio Lecco:
Per noi è molto importante aderire a questa iniziativa, che ci vede collegati in streaming con la Confcommercio nazionale a Roma. E' importante perchè la contraffazione e l'illegalità danneggiano i nostri commercianti, e di conseguenza tenere alta l'attenzione su questo fenomeno è per noi fondamentale. Se poi Lecco è votata a diventare una città turistica, a maggior ragione, l'immagine che dobbiamo dare è quella di una realtà sicura dove la legalità viene preservata. Sottolineiamo la forte vicinanza della questura di Lecco a questa iniziativa: da sempre ci aiuta e ci sostiene. Invito chiunque sia testimone di atti di illegalità o abusivismo a segnalarcelo: interverremo immediatamente.
Presenti all'iniziativa anche il prefetto Sergio Pomponio e il questore Ottavio Aragona.
Dati nazionali: a rischio 268.000 posti di lavoro causa illegalità
Si stima che l'illegalità causi una perdita complessiva annuale a livello nazionale dell'8,9% del fatturato dei settori colpiti, oltre a mettere a rischio 268.000 posti di lavoro regolari.
E' interessante notare come, nell'intervallo di tempo che va dal 2006 al 2022, la contraffazione di marchi e prodotti è aumentata di 1185, le minacce e le estorsioni sono aumentate di 1771 e le truffe e le frodi informatiche di ben 154.605.
Secondo le risposte di un questionario rivolto agli imprenditori italiani in cui si chiedeva secondo loro chi sostenesse le imprese contro la criminalità, il 38% ha risposto le forze dell'ordine, il 21% ha risposto lo stato e le amministrazioni locali, il 14% le associazioni di categoria, il 9% le associazioni e le organizzazioni antiusura, ma ben il 18% ha sostenuto che nessuno sostenesse le imprese contro la criminalità, e che quindi gli imprenditori fossero soli.
Nella seguente tabella si mostra la qualità della vita, il degrado urbano e l'esposizione delle imprese a usura e racket in Italia in generale, nel Nord-ovest, nel Nord-est, nel Centro e nel Sud.
Collegato in diretta anche il ministro Piantedosi
Collegato in diretta streaming da Roma anche il ministro dell'Interno Matteo Piantedosi:
Dobbiamo fare il possibile per contrastare l'illegalità. La nota positiva è che si registra una fiducia sempre più crescente nei confronti delle istituzioni, anche grazie al salto di qualità delle opportunità di sostegno da parte dello Stato.
Il presidente nazionale Sangalli: "gli imprenditori non sono soli"
Questo il commento del presidente nazionale di Confcommercio Carlo Sangalli, in diretta streaming da Roma:
Prima questa iniziativa si chiamava "Legalità mi piace", riferendosi al pulsante "Mi piace" di Facebook. Dopo un paio di edizioni però abbiamo deciso di chiamarla "Legalità ci piace" perchè la legalità è un'istanza collettiva. Noi diciamo agli imprenditori: "Non siete soli!" Mai il nostro slogan "Confcommercio c'è" è stato più calzante. L'usura in particolare si nutre delle crisi sociali e personali: pandemia, costi energetici e inflazione rappresentano un detonatore per l'usura.
La testimonianza di un imprenditore
Sempre in diretta streaming con Roma, è stato intervistato un imprenditore che si è trovato costretto a chiudere la sua attività a causa di un usuraio:
Avevo delle difficoltà in banca, il direttore mi aveva detto che o portavo i soldi o sarei stato costretto a chiudere, così mi sono rivolto ad un usuraio, che mi è stato indicato da una terza persona. L'usuraio mi ha prestato 40.000 euro, chiedendo 2000 euro a settimana. Finché ce l'ho fatta ho pagato, poi non sono più riuscito, e così, invece dei soldi, mi chiedeva delle forme di parmigiano: mi ha portato via più di 50.000 euro in forme. In quel momento ero solo: non volevo coinvolgere i miei famigliari, ho pensato anche al suicidio. Dopo essere stato anche minacciato, ho deciso di denunciare. Ora ho 63 anni, e da imprenditore sono diventato commesso. Quello che consiglio agli altri imprenditori è di denunciare e rivolgersi all'ambulatorio antiusura.
Alla domanda "Di cosa ti sei pentito?" la pronta risposta dell'imprenditore: "Di essermi rivolto ad un usuraio".
Al generale Angelosanto il premio "Legalità ci piace"
Al termine della diretta streaming è stato consegnato il premio "Legalità ci piace" al generale Pasquale Angelosanto che ha arrestato il super latitante Matteo Messina Denaro.