Lecco

Casa Vincenza, una vera risposta al disagio adolescenziale a Lecco

Un passato, un presente e un futuro di accoglienza, un luogo dove la Cura, con la c maiuscola non a caso, va ben al di là della salute.

Casa Vincenza, una vera risposta al disagio adolescenziale a Lecco
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Un passato, un presente e un futuro di accoglienza, un luogo dove la Cura, con la c maiuscola non a caso, va ben al di là della salute. Un luogo di inclusione, crescita, condivisione socializzazione, ospitalità. Un luogo dove le domande e i bisogni trovano una risposta. Un luogo che è emanazione della comunità, e che è comunità esso stesso. Stiamo parlando di Casa Vincenza, lo stabile situato nel cuore del rione di Olate che da agosto ospita  il Centro diurno terapeutico di neuropsichiatria per adolescenti, rivolto a ragazzi dai 14 ai 18 anni in carico ai servizi di Neuropsichiatria dell’ASST gestito dalla Cooperativa Sociale L'Arcobaleno.

Casa Vincenza, una vera risposta al disagio adolescenziale a Lecco

Casa Vincenza, che in passato ha ospitato un  micronido multietnico e il  rifugio notturno  della Caritas di Lecco è stata ufficialmente inaugurata oggi, giovedì  30 novembre 2023 alla presenza di tutti gli "attori" che, con un grande e non certo facile lavoro di squadra, sono riusciti a portare a compimento un progetto che risponde in maniera concreta e umana ad un grande bisogno del territorio, quello dell'accompagnamento dei ragazzi che vivono un disagio.

Aperta  sei giorni a settimana Casa Vincenza nasce dall'iniziativa "Dammi Il 5" che ha permesso alla Fondazione Scuola e alla Fondazione Comunitaria del Lecchese  di ottenere i fondi necessari per avviare il centro diurno  iniziando a inserire ragazzi del territorio.

27 le richieste giunte. 19 i ragazzi che al momento stanno frequentando il centro, due dimessi perché trasferiti in altra regione, due giovani che si sta cercando di intercettare e altri due in lista d'attesa. Numeri che, in così poco tempo danno il polso di una esigenza che il territorio non poteva e non doveva ignorare.

A fare gli onori di casa è stata Cristina Riva, responsabile dell'area di Neuropsichiatria della Coop Arcobaleno. "Proprio l'altro giorno ero in ospedale a trovare una giovanissima ricoverata in Pediatria che mi ha confessato di aver paura di crescere, di assumersi delle responsabilità. Ecco io credo che qui ed oggi il tema della responsabilità, che è strettamente legato a quello della libertà, sia fondamentale. Qui ed oggi tutti noi ci stiamo assumendo un pezzettino di responsabilità e spero che questo possa diventare un atto di fiducia per i ragazzi".

Ragazzi che, a casa Vincenza,  nella quotidianità e nella dimensione della semi residenzialità, hanno la possibilità di seguire interventi terapeutici integrati con quelli educativi e riabilitativi.

"Un proverbio africano dice che per crescere un bambino ci vuole un intero villaggio - ha sottolineato Desiree Bonacina, presidente della Coop Arcobaleno - Per crescere un adolescente serve una comunità fatta dalla famiglia dal sistema sanitario, dalle agenzie educative, dei cittadini. Serve che un bisogno venga riconosciuto. Serve che questo bisogno venga accolto e casa Vincenza vuole essere questo e allo stesso tempo vuole essere uno spazio aperto al territorio".

 

A confermare l'importanza di un luogo come Casa Vincenza è stato Ottaviano Martinelli, Direttore del Dipartimento di Salute mentale e Neuropsichiatria infanzia e adolescenza della Asst di Lecco non ha nascosto la preoccupazione di un disagio crescente tra i giovanissimi. "Un disagio che il Covid ha senza dubbio esacerbato, ma non creato. Sono 10 anni che i numeri delle problematiche psicopatologiche importanti sono in aumento e un luogo come questo, che consente una continuità delle cure là dove quelle ambulatoriali non sono sufficienti è davvero un luogo prezioso". Dello stesso avviso Antonio Colaianni, Direttore Sociosanitario ATS Brianze che ha definito Casa Vincenza un ottimo esempio di potenziamento territoriale di attenzione alla salute mentale.

Fondamentale, come detto, il ruolo rivestito dalle Fondazioni. "Il Fondo Aiutiamoci ha accolto il bisogno del territorio con attenzione e determinazione per fare compagnia a questi ragazzi ma anche alle loro famiglie che hanno bisogno di competenze per affrontare un disagio" ha sottolineato Maria Grazia Nasazzi, Presidente Fondazione Comunitaria del Lecchese mentre Giovanni Lucchini, Presidente Consorzio Farsi Prossimo ha sottolineato che "Casa Vincenza ca a rispondere ad una urgenza che sa impattando su tutti i territori e che rappresenta una sfida per il futuro".

Presenti oggi al taglio del nastri Emanuele Manzoni Guido Agostoni,  Presidente del Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci che hanno messo in evidenza che il mondo dell'infanzia e dell'adolescenza sono al centro dell'attenzioni delle Amministrazioni comunali che hanno più volte lanciato un "grido di dolore" su questo fronte. "Persone, luoghi,  relazioni: sono queste le tre parole chiave  di Casa Vincenza" ha detto Manzoni.

"Tanta carità è stata fatta tra queste mura - ha ricordato suor Stefania Manenti della Congregazione delle Suore di Carità delle Sante Bartolomea Capitanio e Vincenza Gerosa - E mi piace ricordare i volti di chi qui dentro è stato aiutato ed ha aiutato. Un bene fatto nel silenzio ma che ha reso la nostra una società migliore. Le nostre sante, che sono così attente ai giovani, benediranno  dall'alto questa struttura". Intanto una benedizione concreta è arrivata oggi da Monsignor Gianni Cesena  Vicario Episcopale per la zona di Lecco che ha fortemente plaudito all'iniziativa rivolta ai giovani.

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