servizio socio occupazionale

"Allarghiamo le mura, aumentiamo la cura": parte la raccolta fondi di Cesea per ampliare la sede

Obiettivo? Raccogliere, in due anni a partire da oggi, 250 mila euro

"Allarghiamo le mura, aumentiamo la cura": parte la raccolta fondi di Cesea per ampliare la sede
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"Allarghiamo le mura, aumentiamo la cura": parte oggi, mercoledì 2 luglio 2025, la raccolta fondi di Cesea volta ad ampliare la propria sede. Proprio stasera, nella sede di via dei Riccioli 21/A, Lecco, ci sarà un apericena per presentare il progetto e lanciare ufficialmente la raccolta fondi. Obiettivo? Raccogliere, in due anni a partire da oggi, 250 mila euro. A fronte del proprio contributo, ogni donatore riceverà un mattoncino che andrà a completare il "puzzle". Ne serviranno 5000 per raggiungere l'obiettivo.

Tore Rossi mostra il mattoncino che verrà donato simbolicamente per 50 euro di donazioni

"Allarghiamo le mura, aumentiamo la cura"

Un ampliamento che, come sottolineato dal responsabile di Cesea, Salvatore "Tore" Rossi, è necessario al fine di aprire nuove finestre di opportunità per i lavori socio occupazionali che il servizio offre. Si tratta di circa 400 metri quadri di superficie in più, suddivisi in tre zone funzionali, oltre agli spogliatoi e ai servizi, e ad un ulteriore spazio che potrà adattarsi a varie esigenze, tra cui quella di costituire una valvola di sfogo per i fruitori del servizio. Verrà inoltre realizzato un montacarichi. Molta di questa superficie sarà ricavata realizzando un piano soppalcato sopra all'attuale officina. I lavori dovrebbero iniziare tra fine 2025 / inizio 2026 e dovrebbero terminare nel corso di due anni.

Le linee di intervento

L'intervento, come spiegato dall'architetto Thomas Colombo e dall'ingegnere Giorgio De Capitani, prevede il recupero di una porzione del capannone esistente, la realizzazione di un nuovo soppalco per ampliare gli spazi di attività senza perdere la superficie attualmente esistente e una riorganizzazione funzionale degli ambienti, che mantenga una certa flessibilità per accogliere anche eventuali servizi futuri. L'architettura, naturalmente, è stata studiata per essere completamente a servizio della persona e priva di qualsiasi barriera architettonica. Infatti, gli ambienti sono pensati per favorire la crescita, l'inclusione e l'autonomia delle persone, e gli spazi sono quindi concepiti come strumenti di aiuto e sostegno. Inoltre, l'architettura sarà volta a valorizzare la struttura industriale esistente e a creare un dialogo fluido tra le diverse funzioni operative.

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L'architetto Thomas Colombo e l'ingegnere Giorgio De Capitani illustrano il progetto

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Il punto in cui verrà ampliata la struttura, realizzando un piano soppalcato

Un servizio che valorizza le potenzialità individuali

Un servizio, Cesea, promosso dal Comune di Lecco: "Come Comune riteniamo che, attraverso il lavoro, ci si possa prendere cura delle persone e della comunità - le parole del sindaco Mauro Gattinoni - Ad esempio, attraverso il servizio dei Cantonieri di comunità, si crea realmente inclusione sociale. La cosa bella, inoltre, è che intorno al servizio Cesea si crea una comunità di imprenditori che contribuisce, attraverso donazioni, alla continuità e all'ampliamento dell'offerta".

Il sindaco Mauro Gattinoni

Un servizio che non guarda tanto al bisogno, quanto soprattutto alle potenzialità di ciascuno, come sottolineato dall'assessore al Welfare, Emanuele Manzoni: "Oggi si sta cercando di uscire dalla mera risposta specialistica al bisogno, misurando invece il margine di valorizzazione delle capacità di una persona. Non esistono persone inutili: ognuno di noi ha potenzialità e fragilità. Tutti noi, in un momento della nostra vita, ci ritroviamo in una condizione di fragilità, e costruire contesti in cui si possano valorizzare le potenzialità delle persone è una scelta politica che non si potrebbe fare se non ci fossero operatori sociali che credono in questa sfida".

L'assessore Emanuele Manzoni

Un servizio all'avanguardia e "camaleontico", come l'ha definito Francesca Bonacina, che permette di trovare il "vestito su misura" per ogni persona, in un momento che - come sottolineato dal vice presidente della cooperativa Arcobaleno, che collabora con Cesea, Fabio Crimella - è difficile far "quadrare i conti" all'interno delle cooperative sociali.

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Francesca Bonacina

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Fabio Crimella

La storia di Cesea

La storia di Cesea inizia nel lontano 1999 all'interno del Centro Servizi Formativi del Comune di Lecco, quando un gruppo di persone decise di creare un luogo dove poter accogliere persone con fragilità, superando le logiche assistenziali e puntando allo sviluppo delle capacità individuali.

Oggi, Cesea è una grande famiglia che conta circa 60 persone adulte con gravi disabilità, indirizzate dai servizi sociali. All'epoca c'erano solo due operatori; oggi il team conta ben 10 professionisti. Da piccoli angoli verdi del territorio, oggi Cesea si occupa di oltre 100mila metri quadrati, grazie anche al progetto del frutteto, dal quale i fruitori del servizio, con il loro lavoro, ricavano marmellate e succhi.

Attualmente Cesea gestisce cinque importanti servizi, oltre ad avere un progetto di conciliazione famiglia-lavoro e a collaborare con le associazioni del territorio.

"Ci stiamo interrogando su quali nuovi servizi proporre - spiega Rossi - e l'ampliamento della sede serve proprio a garantire nuovi spazi di lavoro per le persone che necessitano di un rapporto stretto con l'educatore".

Cesea, inoltre, insieme all'Ordine dei Consulenti del lavoro della provincia di Lecco, ha presentato un emendamento ad un progetto di legge che preveda tutele (in ambito assicurativo, pensionistico e della sicurezza sul lavoro) per le persone che usufruiscono di questo servizio socio-occupazionale, che attualmente, legalmente parlando, non vengono riconosciute.

Di seguito l'Iban per le donazioni liberali: IT28 Z030 6909 6061 0000 0003 286 - Intesa San Paolo (specificare nella causale "progetto Cesea").

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Sindaco e assessore firmano dopo la donazione

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