A Lecco al via la raccolta firme per la proposta di legge sull’eutanasia
Oltre 250 firme raccolte nel primo weekend. Prossimi gazebo il 5 luglio a Lecco e il 6 a Merate. Obiettivo: 50.000 firme entro metà luglio.

Sono partiti questo weekend in provincia di Lecco i primi tavoli per la raccolta firme a sostegno della proposta di legge di iniziativa popolare per legalizzare tutte le scelte di fine vita, inclusa l’eutanasia. L’iniziativa, promossa dall’Associazione Luca Coscioni, ha visto una forte partecipazione: oltre 250 firme raccolte nei primi due giorni.
La campagna, che proseguirà per un’intera settimana, punta a raggiungere il traguardo delle 50.000 sottoscrizioni necessarie a livello nazionale per poter depositare la proposta di legge prima della ripresa del dibattito parlamentare sul fine vita, attesa in Senato il 17 luglio.
A Lecco al via la raccolta firme per la proposta di legge sull’eutanasia
Oltre alla possibilità di firmare online con SPID o CIE tramite la piattaforma pubblica, saranno organizzati nuovi appuntamenti in presenza:
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Sabato 5 luglio, dalle 9.30 alle 12.30 a Lecco;
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Domenica 6 luglio, nello stesso orario, a Merate.
La proposta, già depositata in Corte di Cassazione, si rivolge a tutte le persone maggiorenni, capaci di intendere e volere, affette da patologie irreversibili, garantendo la possibilità di richiedere – in modo libero e informato – un aiuto medico alla morte volontaria, anche nei casi non terminali e non dipendenti da trattamenti salvavita.
Tra i punti centrali della proposta:
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libertà di scelta tra auto-somministrazione o somministrazione da parte di un medico;
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presa in carico da parte del Servizio sanitario nazionale, con verifica della richiesta entro 30 giorni;
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volontarietà per il personale medico coinvolto;
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superamento delle disuguaglianze territoriali, per garantire il rispetto dei diritti fondamentali di autodeterminazione, dignità e umanità in tutto il Paese.
L’Associazione Luca Coscioni, da anni impegnata nelle battaglie per i diritti civili e la libertà di scelta, rinnova l’appello a cittadini e cittadine a sostenere la proposta, contribuendo così a colmare un vuoto normativo su un tema che tocca da vicino la vita e la sofferenza di molte persone e famiglie.