L'intervento

Quale epilogo per il progetto di teleriscaldamento?

Oggi in programma l' Assemblea di Coordinamento Intercomunale

Quale epilogo per il progetto di teleriscaldamento?
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Di Germano Bosisio, Salvatore Krassowski, Enzo Venini, Aldo Dal Lago

Senza voler scomodare troppo la genialità dell'indimenticabile nobel Dario Fo saremmo tentati di prendere a prestito da lui perlomeno il titolo di una delle sue opere più conosciute : “Il Mistero Buffo”, applicandolo alla storia infinita del progetto di Teleriscaldamento.

Un “mistero”per gran parte dei consiglieri e dei cittadini dei Comuni soci di Silea tutt'altro che buffo, in questo caso, stante le implicazioni che ne potrebbero derivare, ma al contempo caratterizzato dalle assai scarne informazioni che ne hanno contraddistinto tutto l'iter valutativo. Questa particolare carenza è stata più volte giustificata da motivazioni procedurali perlomeno opinabili, vista la sostanza pubblica della materia, che di fatto hanno connotato anche l'ultima fase relativa alla “trattativa” tra il CdA di Silea, su mandato della maggioranza dei sindaci, e Varese Risorse Spa.

“Trattativa”, a detta del presidente di Silea in una vecchia intervista giornalistica, che avrebbe dovuto portare frutti in tempi relativamente brevi (entro metà/fine aprile) e invece siamo ormai arrivati a fine giugno vista la prevista Assemblea di Coordinamento Intercomunale di martedì 29 giugno, che dovrebbe registrare, a quanto si sa, una decisione definitiva.

Che significato può aver rappresentato questo ulteriore slittamento dei tempi ?

Per la verità alcune voci di corridoio, ovviamente da confermare o smentire da parte degli addetti, sembravano sostenere che ormai l'accordo fosse stato raggiunto, visto che Varese Risorse avrebbe accettato tutte le 7 condizioni poste nel “mandato” portato avanti da Silea.

La cosa altrettanto trapelata era però che si stava riflettendo se fosse o meno il caso di procedere alla convocazione, peraltro doverosamente e formalmente prevista, dell'Assemblea dei Comuni soci e del Coordinamento Intercomunale di Silea in cui si sarebbe dovuto riferirne le risultanze per sottoporle ad una definitiva votazione.

Se fosse stata realmente questa  una delle opzioni su cui si stava ragionando il solo averla pensata sarebbe di per se stesso un vero e proprio ulteriore schiaffo ai principi della democrazia rappresentativa. Ma vista la sopraggiunta convocazione è da supporre che si sarebbe scelto la strada meno “attaccabile”, forse contando anche su quella che poteva essere una semplice formale ratifica del precedente orientamento assembleare a maggioranza ma che pur aveva anche registrato molte astensioni e assenze.

Comunque sia, andando ben oltre le congetture, una condizione ineludibile si porrà in Assemblea di fronte a tutti i sindaci o loro diretti delegati :

Il vincolo , anche e soprattutto di natura “Politica”, di garantire l'effettiva virtuosità ambientale delle fonti d'alimentazione del Teleriscaldamento che dovrebbero subentrare in alternativa all'attuale combustione dei rifiuti del Forno Inceneritore di Valmadrera. Fonti  le cui caratteristiche incomprensibilmente non sono mai state del tutto esplicitate sinora, anche e soprattutto per poterne valutare la reale virtuosità.

Condizione questa posta dalla stragrande maggioranza dei Comuni soci in precedenti assemblee a baluardo della congruità risolutiva sia degli effetti inquinanti che climalteranti delle attuali emissioni del Forno. 

E' infatti noto che il forno inceneritore di Valmadrera è una delle maggiori fonti emissive provinciali di CO2. Per chi non voglia girare la testa dall'altra parte è altrettanto palese la congruità della scelta di procedere quanto prima alla sua chiusura : un solo anno di emissioni dell'inceneritore equivale all'intero obiettivo di riduzione del Paesc 2030 di Lecco (Piano d'Azione per l'Energia Sostenibile e il Clima - periodo di riferimento dal 2007 al 2030) e, giusto per dare un ordine di grandezza, occorrerebbero milioni di alberi per compensare l'effetto emissivo del Forno.

E con la crescente tensione generale verso una transizione ecologica virtuosa espressa a tutti i livelli, a partire da quello europeo, sarà dirimente vedere come se la caveranno i nostri rappresentanti se non dovessero rispettare fino in fondo gli impegni che loro stessi si erano assunti. 

Del resto sarebbe espressione di lungimiranza ambientale e politica rinunciare ad un progetto di Teleriscaldamento ormai superato perseguendo invece strade alternative realmente virtuose come quelle ispirate dal modello “Rifiuti Zero” e già concretizzate con successo in altri territori comparabili al nostro. Un modello, quello sì realmente virtuoso, raccomandato anche dalla UE e proprio per questo foriero anche di possibili fonti di finanziamento, negati invece ad impianti e tecnologie che non sposino pienamente le condivise esigenze della cosiddetta economia circolare.

Ecco perché in molti ci auguriamo che le tante astensioni registrate nell'ultima Assemblea aumentino e si trasformino in esplicite contrarietà  perché il raggiungimento di livelli di astensione e di contrarietà ulteriormente significativi, pur anche al di sotto della maggioranza, farebbe assumere una enorme responsabilità politica a coloro che dovessero pervicacemente ostinarsi nell'avallare questo progetto anacronistico da vari unti di vista.

Quindi ad ognuno far la propria parte nel mettere fino in fondo in discussione un progetto già ambientalmente obsoleto che condizionerebbe  per decine di anni (35) le sorti non solo ambientali del nostro territorio.

La Società Civile e varie forme di Cittadinanza Attiva, di cui facciamo parte, si sono già espresse più volte e con molte e variegate voci per una netta contrarietà : sapranno i nostri amministratori tenerne doverosamente conto ?

 

Germano Bosisio, Salvatore Krassowski, Enzo Venini, Aldo Dal Lago.

 

 

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