5 migranti esclusi dall'accoglienza a Lecco dopo il Decreto Salvini
I cinque stranieri verranno aiutati e sostenuti dalla Caritas. Gualzetti: "Nelle prossime settimane e mesi dovremo fare i conti con un’emergenza umanitaria che, poiché colpirà degli invisibili, non farà nemmeno clamore, ma sarà lo stesso drammatica per chi la dovrà subire".

Sono stati ricollocati i primi 21 migranti esclusi dall'accoglienza per effetto del Decreto Sicurezza ospiti nei centri prefettizi gestiti a Milano dalla cooperativa Farsi Prossimo di Caritas Ambrosiana. A questi si aggiungo ai 5 già esclusi a Lecco che hanno potuto trovare ospitalità grazie a questo intervento umanitario. A darne notizia è la Caritas Ambrosiana diretta dal lecchese Luciano Gualzetti.
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Migranti esclusi dall'accoglienza
I migranti, per lo più donne sole con bambini e famiglie, titolari di permesso di soggiorno per motivi umanitari, potranno proseguire i percorsi di integrazione negli appartamenti delle parrocchie e degli istituiti religiosi che costituiscono la rete di accoglienza diffusa della Diocesi di Milano. Alcuni nuclei familiari rimarranno nelle stesse strutture, altri dovranno traslocare nelle prossime settimane, per occupare quei posti che la cooperativa Farsi Prossimo, per conto di Caritas Ambrosiana, gestirà al di fuori delle convenzioni pubbliche, e quindi potendo contare solo su risorse private.
I 21 migranti che proseguiranno l’accoglienza a spese di Caritas Ambrosiana provengono da Camerun, Ghana, Nigeria, Etiopia, Sierra Leone. Hanno attraversato il deserto e provato le carceri libiche prime di giungere in Italia sui barconi. Anche a motivo delle violenze che hanno subito, di cui alcuni portano ancora i segni riconoscibili sul corpo, hanno ottenuto dalla Commissione territoriale che ha esaminato le loro domande, il riconoscimento della protezione umanitaria. Nonostante il titolo, in base alle nuove disposizioni, sarebbero costretti a interrompere i percorsi di integrazione che hanno già intrapreso.
Nelle prossime settimane altre 200 revoche dei permessi umanitari
Proprio per far fronte a questo nuovo contesto determinato dal Decreto Sicurezza, Caritas Ambrosiana ha deciso di convenzionare con le Prefetture solo una parte delle strutture di accoglienza. In questo modo, nei posti che si libereranno e che rimarranno comunque a disposizione per i progetti di integrazione, l’organismo diocesano potrà offrire ospitalità e accompagnamento sociale agli esclusi dal sistema pubblico attualmente ancora presenti nei propri centri.
I 21 nuovi migranti si aggiungo ai 5 già esclusi a Lecco che hanno potuto trovare ospitalità grazie a questo intervento umanitario. Ma secondo le stime saliranno nelle prossime settimane a 200 i titolari di permesso umanitario, già ospiti di strutture gestite dalle cooperative di Caritas Ambrosiana, ai quali sarà revocata l’ospitalità dalle Prefetture che operano nel territorio della Diocesi di Milano.
“Ero straniero e mi avete accolto”
Intanto è partita nelle oltre mille parrocchie della Diocesi, la campagna“Ero straniero e mi avete accolto”, per invitare i fedeli a sostenere il “Fondo di solidarietà per gli esclusi dall’accoglienza”, aperto da Caritas Ambrosiana per sostenere i costi dell’ospitalità e dei percorsi di integrazione (corsi d’italiano, formazione professionale, tirocini).
Luciano Gualzetti
«Chi verrà allontanato dai centri di accoglienza, lo ritroveremo in coda al dormitorio o alle mense dei poveri nei grandi centri urbani.Nelle prossime settimane e mesi dovremo fare i conti conun’emergenza umanitaria che, poiché colpirà degli invisibili, non farà nemmeno clamore, ma sarà lo stesso drammatica per chi la dovrà subire. Con il Fondo di solidarietà noi vogliamo fare un gesto di resistenza civile, obbedendo alla nostra coscienza prima che ad una norma che riteniamo sbagliata sia nei confronti dei migranti che delle comunità. Confido che i cittadini e i fedeli delle parrocchie vogliano darci il loro sostengo. La prima riposta è già stata molto incoraggiante», dice Luciano Gualzetti, direttore di Caritas Ambrosiana».