Pgt Lecco: rigenerazione urbana, destinazioni d’uso e crediti edilizi
In vista della votazione in consiglio comunale, la Commissione consiliare analizza i punti chiave della revisione al Piano di Governo del Territorio: flessibilità nelle destinazioni d’uso, crediti edilizi e tutela del suolo al centro del dibattito. Critiche da Valsecchi, Parolari e Tagliaferri.

La delibera è attesa in aula per lunedì 28 luglio 2025, quando il Consiglio comunale sarà chiamato a discutere e votare la revisione generale del Pgt Lecco, ovvero il Piano di Governo del Territorio della città. Un passaggio decisivo, che arriva dopo mesi di lavoro e che mercoledì 24 luglio 2025 è stato al centro della Commissione consiliare numero 5, riunitasi a Palazzo Bovara.
Pgt Lecco: rigenerazione urbana, destinazioni d’uso e crediti edilizi
Durante la seduta, dedicata a uno dei temi più strategici per il futuro urbanistico della città, è intervenuto l’architetto Mugnai, incaricato di illustrare nel dettaglio il progetto di piano depositato. La nuova proposta – ha spiegato – nasce da un’attenta valutazione dei contenuti dell’attuale PGT, volta a stabilire quali elementi risultino ancora attuali e quali, invece, necessitino di aggiornamento. Il risultato è un aggiornamento sostanziale, che però si innesta sulla struttura del piano vigente.
Tra i temi principali affrontati spiccano la rigenerazione urbana e la riduzione del consumo di suolo, con un cambio di prospettiva rispetto al passato. Le destinazioni d’uso, finora molto rigide nei processi attuativi, sono state ripensate per offrire maggiore flessibilità. Particolare attenzione è stata riservata al rapporto tra i corsi d’acqua e il tessuto urbano, soprattutto laddove si presentano criticità: l’obiettivo è valorizzare le aree dismesse limitrofe, anche attraverso delocalizzazioni, rendendo al contempo i corsi d’acqua più accessibili e fruibili per i cittadini.
Uno dei focus è stato la valorizzazione di aree strategiche come Piani d’Erna, nonché il rafforzamento della rete ecologica secondo le linee guida di Regione Lombardia. Nelle cosiddette aree di trasformazione, il piano introduce meccanismi di compensazione urbanistica attraverso l’uso di crediti edilizi: chi cede aree destinate a uso pubblico non sarà più indennizzato economicamente – come avviene con gli espropri – ma riceverà diritti edificatori utilizzabili in altre zone.
Dal punto di vista strategico, si registra un’inversione di tendenza riguardo alle aree produttive ancora attive, come Caleotto, Unicalce e Pergola: non sarà più obbligatoria la loro riconversione, ma sarà possibile mantenerle in funzione, valorizzandole come asset produttivi.
Sul fronte abitativo, il piano introduce l’obbligo di prevedere aree riservate a servizi abitativi a canone calmierato, come strumento per rafforzare le politiche sociali per la casa. Nelle aree di riqualificazione è, ad esempio, confermata la possibilità di costruire la quarta torre della Meridiana a uso ricettivo e di rifunzionalizzare gli spazi pilotis delle torri esistenti.
Non sono mancati, tuttavia, gli interventi critici da parte dei consiglieri di opposizione. Corrado Valsecchi (Appello per Lecco) ha sollevato dubbi sull’effettiva efficacia del nuovo piano: «Il PGT dovrebbe migliorare la vita di chi abita e lavora a Lecco. Siamo sicuri che questo progetto vada davvero in quella direzione? Sapete quanti appartamenti sfitti ci sono in città?».
Secondo Valsecchi, si è cominciato a parlare seriamente di contenimento del consumo di suolo solo in tempi recenti, mentre oggi la città risulterebbe già compromessa. Ha poi criticato il sistema degli oneri urbanistici e dei crediti edilizi, definendoli «strumenti pericolosi che favoriscono la speculazione e accrescono il potere contrattuale dei privati sull’amministrazione comunale».
Duro anche l’affondo ambientale: «L’Ordine degli Architetti, di solito molto cauto, vi sta dicendo che questo piano non aiuterà né il clima né l’ambiente. Al contrario, rischia di aumentare le isole di calore e di spingere verso una città verticale». Ha infine chiesto chiarimenti sulla destinazione dell’area Broletto Sud, indicata come possibile nuovo hub dei bus.
Ancora più diretto il consigliere leghista Parolari: «Se vogliamo costruire una città per i cittadini e non per i ricchi, dobbiamo evitare i magheggi della rigenerazione urbana. La Lecco delle ciminiere era più vivibile di questa. Tutti parlano di ambiente, e poi vediamo il verde trasformarsi in un palazzo di 23 piani. Qui abbiamo un problema di ozono, non di PM10, e non credo che il PGT sia in grado di affrontarlo». Parolari ha inoltre chiesto risposte puntuali sulle prospettive dei vecchi nuclei urbani.
Infine, il consigliere Tagliaferri ha chiesto maggiore concretezza, sollecitando chiarimenti su cosa cambierà, ad esempio, nell’ex area Leuci o attorno alla futura sede comunale: «Al cittadino interessa se avrà nuovi parcheggi, servizi, spazi pubblici. Non certo un altro palazzone di fronte a casa».
Per le risposte sarà (forse) necessario attendere la prossima seduta del consiglio comunale, prevista per lunedì 28 luglio 2025.
Andrea Gianviti