A Colico gli studenti ricostruiscono un tratto di muro a secco
Formazione e tradizione si incontrano sul sentiero

A Colico, in località Chiaro un semplice cartello lungo il sentiero, ma carico di significato. Informa i viandanti che il tratto di muro a secco che costeggia il percorso pubblico è stato recentemente ricostruito grazie all’impegno degli studenti e delle studentesse della classe 3ªG, indirizzo agrario, dell’Istituto “Marco Polo” di Colico. Un’opera concreta e simbolica, nata all’interno di un progetto formativo promosso dal Circolo Legambiente Lario Orientale.
A Colico gli studenti ricostruiscono un tratto di muro a secco
Guidati dagli artigiani Serena Cattaneo e Micael Wolfgher, con il supporto dei loro insegnanti, i ragazzi hanno potuto cimentarsi nella tecnica del muro a secco, una delle più antiche forme di edilizia rurale. L’attività manuale ha rappresentato la fase conclusiva di un percorso didattico articolato, che ha incluso lezioni teoriche su agricoltura, agroecologia, paesaggio rurale, storia e tecniche costruttive tradizionali.
Il progetto, finanziato e coordinato da Legambiente in collaborazione con la dirigenza scolastica, ha incluso anche visite a realtà del territorio impegnate nella valorizzazione dell’agricoltura sostenibile e delle tradizioni locali: la cooperativa sociale Il Sentiero di Talamona, il Mulino Menaglio e l’associazione Raetia Biodiversità Alpine di Teglio.
Un’esperienza formativa a tutto tondo, che ha lasciato un segno profondo nei partecipanti. Come racconta uno studente nel cartello stesso:
"Il progetto è stata un’incredibile opportunità di apprendimento... Ho molto apprezzato gli incontri sull’agroecologia che mi hanno permesso di pensare a un nuovo modello agricolo basato su una nuova alleanza tra agricoltura e natura... L’esperienza dei muretti a secco è stata per me la più interessante sia per l’argomento a me molto vicino, sia per il modo in cui è stato posto, perché a mio parere un’ora di pratica equivale a dieci al banco.”
Un messaggio che evidenzia l’efficacia dell’apprendimento esperienziale e il legame tra formazione tecnica, rispetto del paesaggio e senso civico.
Il cartello affisso lungo il sentiero ricorda inoltre che l’arte dei muretti a secco è stata riconosciuta dall’UNESCO nel 2018 come patrimonio culturale immateriale dell’umanità. Una ragione in più per auspicare che i finanziamenti destinati alla valorizzazione della rete sentieristica vengano impiegati nel rispetto delle tecniche tradizionali, evitando interventi invasivi come la cementificazione, già contestata in alcuni tratti storici del territorio, come quelli sulla Via dei Monti Lariani e l’Antica via Regina.