I docenti lecchesi scrivono al Ministro Valditara
L’incontro previsto per oggi è stato rinviato per impegni istituzionali. Insegnanti di Lecco, Monza, Como e Sondrio pubblicano un appello: «Difendiamo una scuola democratica e partecipativa, contro le nuove Indicazioni ministeriali»

Si sarebbe dovuta tenere oggi a Olgiate Molgora l’inaugurazione di una nuova scuola, alla presenza del Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara. L’evento, doveva essre preceduto da una visita del Ministro a Lecco nella sede di Confindustria, è stato però rinviato a nuova data a causa di impegni istituzionali del rappresentante del Governo Meloni.
I docenti lecchesi scrivono al Ministro Valditara
In occasione dell’appuntamento, la rete dei docenti del Movimento di Cooperazione Educativa (MCE) aveva preparato una lettera destinata al Ministro, redatta da insegnanti di ogni ordine e grado delle province di Lecco, Monza Brianza, Como e Sondrio. Docenti che collaborano tra loro per condividere pratiche educative capaci di promuovere lo spirito critico, l’amore per il sapere e i valori costituzionali tra bambini e ragazzi.
«Si tratta di pratiche di democrazia e di ricerca – spiegano gli insegnanti – che permettono agli studenti di diventare ricercatori e costruttori attivi delle conoscenze.»
Alla luce del rinvio dell’evento, i docenti hanno deciso di non lasciare la loro lettera chiusa in un cassetto, ma di rivolgersi direttamente agli organi di stampa per chiedere la pubblicazione del testo.
«Forse il Ministro non la leggerà – scrivono – ma pubblicarla ci permetterebbe comunque di far conoscere il nostro pensiero ai lettori, in particolare sul documento che la Commissione Perla sta elaborando, le cosiddette "Nuove Indicazioni", contro le quali si stanno esprimendo tutte le associazioni degli insegnanti, le facoltà di Scienze della Formazione di tutta Italia e diverse reti professionali, come quella degli storici.»
Pubblichiamo quindi integralmente il testo della lettera
Gentile ministro Valditara,
le scriviamo a nome del gruppo territoriale di Lecco e Monza del Movimento di Cooperazione Educativa.
Come sa, questo Movimento, fondato più di 70 anni fa da molti insegnanti e pedagogisti, tra cui vorremmo citare Giuseppe Tamagnini, Gianni Rodari e Mario Lodi, è formato da docenti che promuovono un’idea di scuola democratica, dove i bambini e i ragazzi possano essere attivi ricercatori e costruttori del loro sapere. Ci piacerebbe dunque, attraverso questa lettera, condividere con lei alcune considerazioni sulla proposta del documento denominato “Indicazioni nazionali e nuovi scenari”.
Dal 2012 i docenti vengono preparati e formati sulla base delle Indicazioni Nazionali emesse nello stesso anno, Indicazioni che sono molto distanti dall’impostazione metodologica proposta dal nuovo documento.
In tutti questi anni, ispirati dalle Indicazioni 2012, abbiamo potuto costruire un sogno di scuola, dove bambini e ragazzi sono al centro del proprio apprendimento.
Le vorrei porre alcune domande, che spero vorrà prendere in considerazione, per aiutare me e i docenti del movimento a comprendere quale sarebbe la nuova direzione che il documento propone.
● E’ vero che negli ultimi anni il ruolo del docente ha perso forza: lei ritiene davvero che la coercizione e l’accentramento del potere siano le uniche strategie possibili? Nella nostra esperienza di insegnanti, la condivisione degli spazi di parola, le pratiche dialogiche e il dare ai bambini e ragazzi l’opportunità di appassionarsi al sapere facendo e ricercando, non solo non hanno tolto a noi docenti l’autorevolezza, ma hanno riempito i nostri alunni di entusiasmo e di motivazione all’apprendimento.
● Se è vero che si registra un calo della qualità degli apprendimenti, siamo proprio sicuri che la lezione frontale e la trasmissione dei contenuti siano la metodologia adeguata ed efficace per migliorare le competenze della generazione che ci troviamo in classe ogni giorno?
● Dodici anni (2012 – 2024) sono davvero sufficienti a formulare una valutazione in merito all’efficacia di un’impostazione pedagogica che, per sua natura, deve essere osservata in tempi adeguati e lunghi?
● In un’epoca in cui ogni informazione è a portata di mano, non è fondamentale a suo parere promuovere, come ci suggerisce la “pedagogia attiva”, la capacità di analisi critica e di verifica dell’attendibilità delle fonti, nonché di messa in dubbio delle stesse?
Abbiamo accolto l’invito, laddove ce n’è stata la possibilità, di poter interagire e confrontarsi con chi ha steso il documento, al fine di poter offrire un contributo che viene da decenni di lavoro sul campo con bambini e ragazzi, che davanti ai nostri occhi sono cresciuti, hanno scoperto i saperi, si sono appassionati e si sono orientati, trovando il loro posto nella nostra società e nel nostro paese. Questo per noi è il successo formativo, ovvero che ogni ragazzo e ogni ragazza impari a conoscersi e capisca chi voglia essere e quale contributo possa dare alla comunità di cui fa parte. Tuttavia, per fare questo è necessario che fin dall’infanzia gli alunni incontrino un ambiente e dei docenti che credano nella loro capacità di imparare e che consentano loro di scoprire e valorizzare le proprie risorse. Così non solo potranno raggiungere il proprio successo formativo, ma anche quello del gruppo di cui fanno parte, per poter contribuire alla società in quanto cittadini.
La ringraziamo moltissimo per l’attenzione che ci ha dedicato leggendo questa lettera e confidiamo che non verranno disattese le istanze degli insegnanti che ogni giorno si spendono per una scuola che rispetti davvero il proprio mandato costituzionale.
MCE Gruppo Territoriale Lecco e Monza