la diatriba

Comitato Colico Resta a Lecco: "Posizione ambigua della Amministrazione"

"Mai si era verificata in passato una cosa simile: la sala consiliare trasformata in sede di propaganda"

Comitato Colico Resta a Lecco: "Posizione ambigua della Amministrazione"
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Riceviamo e pubblichiamo l'intervento  dei  consiglieri comunali di minoranza e membri del comitato “Colico Resta a Lecco” Silvia Paroli, Enzo Venini e  Raffaele Grega

Comitato Colico Resta a Lecco: "Posizione ambigua della Amministrazione"

Sabato scorso, davanti ad un banchetto per la raccolta firme del Comitato “Colico Resta a Lecco”, è accaduto un curioso episodio: si è fermata una persona che, distrattamente e senza accorgersi chi avesse di fronte, ha dichiarato di avere anche lei dei fogli da far firmare, a favore di Sondrio, che le sarebbero stati dati dal Vicesindaco!

Questa gaffe rafforzerebbe quello che tutti sanno in paese, ovvero che l’Amministrazione comunale sostiene attivamente il passaggio di Colico alla Provincia di Sondrio, pur non avendolo mai dichiarato e volendo apparire neutrale. E’ un episodio che da un lato fa sorridere mentre dall’altro è grave, perché coinvolgerebbe addirittura il Vicesindaco, che avrebbe distribuito dei fogli da firmare pro-Sondrio.

Potrebbe non essere l’unico caso, in quanto alcuni cittadini riferiscono di Consiglieri di maggioranza che sarebbero attivi nella raccolta firme e nella propaganda per il cambio di provincia. Alcuni addirittura sarebbero tra i primi cento firmatari della proposta del Comitato “Il Bitto Sposerà l’Agone” , depositata il 25 marzo, ovvero quattro giorni dopo la presentazione in Auditorium dell’iniziativa. Significa che quei consiglieri di maggioranza avrebbero firmato subito, senza avvertire la necessità di documentarsi e di riflettere su una questione così complessa e determinante.

Come mai? Erano già informati? Erano già d’accordo? Del resto, è risaputo che il Comitato pro-Sondrio sia sostenuto da politici locali che hanno sempre avuto rapporti stretti con l’attuale maggioranza. La posizione dell’Amministrazione Gilardi appare alquanto opaca ed ambigua, per non dire schierata, come evidenzierebbero anche questi fatti di cronaca, se confermati. Alla luce di quanto esposto, appare paradossale che la maggioranza ci abbia rimproverato di essere dei consiglieri di minoranza entrati anche nel Comitato “Colico Resta a Lecco”, come se l’aver assunto una posizione chiara e trasparente fosse una colpa. Grazie al nostro ruolo di consiglieri abbiamo potuto capire velocemente cosa stesse accadendo e quali fossero gli intenti della maggioranza e del Comitato pro-Sondrio e per questo è stato doveroso assumere una posizione netta, contraria al tentativo di decidere dall’alto un cambio provincia, di cui nessuno, per decenni, ha mai sentito la minima necessità.

Non è un caso, che la sindaca Gilardi e i suoi consiglieri continuino a sostenere che il Comune non possa indire un referendum, nonostante da più parti sia emerso il contrario. Infatti, per loro è molto più semplice e sicuro far passare il cambio provincia con un voto in Consiglio comunale, dove hanno la maggioranza, invece che sentire cosa ne pensano i cittadini di Colico, i diretti interessati.

A riprova, ci sono stati anche diversi favoritismi verso il comitato “Il Bitto sposerà l’Agone”, come la concessione della Sala consiliare per raccogliere attivamente le firme ed esporre verso l’esterno del Comune un loro manifesto. Questo è contrario al regolamento comunale, che prevede solo la possibilità di lasciare dei fogli firma e di esporre un manifesto vicino ad essi, ma soltanto all’interno dei locali municipali. Mai si era verificata in passato una cosa simile: la sala consiliare trasformata in sede di propaganda.

I consiglieri comunali di minoranza e membri del comitato “Colico Resta a Lecco” Silvia Paroli, Enzo Venini e  Raffaele Grega

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