"Lo sguardo e l'infinito", in mostra a Valmadrera le opere di Caline Dalberto
Sabato 10 maggio alle 17 l'inaugurazione nello spazio espositivo del centro culturale Fatebenefratelli

"Lo sguardo e l'infinito": questa la mostra, proposta dall'associazione Lumis Arte, con il patrocinio del Comune di Valmadrera e della Provincia di Lecco, dedicata alle opere pittoriche di Caline Dalberto, artista residente a Onno ma nata in Madagascar, isola che ha molto influenzato la sua ricerca visiva. La mostra, allestita nello spazio espositivo del centro culturale Fatebenefratelli, sarà inaugurata sabato 10 maggio 2025 alle 17 e sarà aperta al pubblico sino all'8 giugno. Nel pomeriggio di oggi, lunedì 5 maggio 2025, si è tenuta la conferenza stampa di presentazione della mostra nella Sala Arancione del palazzo municipale.

"Lo sguardo e l'infinito", in mostra a Valmadrera le opere di Caline Dalberto
"Terminata la mostra di Jack Perego, abbiamo deciso di affidare la nostra sala espositiva affidandola ad un'altra grande artista, che ho conosciuto diversi anni fa - le parole del vicesindaco e assessore alla Cultura, Raffaella Brioni - Caline ha sempre avuto una grande energia, che trasmette anche nei suoi quadri, e abbiamo pensato che la nostra sala espositiva potesse accogliere questa esplosione di colori".

Una collaborazione, quella con l'associazione Lumis Arte, che si spera possa continuare, come ha sottolineato l'assessore Marcello Butti, con la delega alla gestione del centro culturale Fatebenefratelli: "Questa mostra rappresenta un primo passo per costruire una collaborazione più duratura - spiega infatti Butti - Siamo contenti come Amministrazione dell'apprezzamento che l'artista e l'associazione hanno manifestato nei confronti della nostra sala espositiva; abbiamo speso tanti soldi pubblici per realizzarla, e sapere che sono stati spesi bene per noi è importante". L'artista e il curatore si sono infatti dimostrati soddisfatti dello spazio espositivo, ritenendolo uno dei migliori della Provincia.

Ha preso quindi la parola il curatore della mostra, nonché vicepresidente dell'associazione Lumis Arte, Lorenzo Paolo Messina, che ha spiegato come, al primo incontro con l'Amministrazione per l'organizzazione della mostra, avesse subito pensato a Caline; l'artista aveva infatti già esposto le sue opere a Valmadrera, nella mostra "La lontananza", allestita sempre al centro culturale Fatebenefratelli nel 2017. Questa ricorrenza permetterà anche di riflettere - a distanza di otto anni - sul passato e sul presente dello spazio espositivo Fatebenefratelli, segnando anche un ulteriore aggiornamento dello spazio, con l'acquisto di nuove strutture perimetrali per l'allestimento delle opere.

"Si tratta di una mostra particolare perché è molto legata all'anima dell'artista - spiega Messina - La nostra associazione cerca di portare avanti delle mostre 'di ricerca', come in questo caso, in cui l'artista è sì del territorio, essendo residente a Onno, ma porta anche uno sguardo diverso sul mondo, grazie al suo vissuto in Madagascar e non solo. Il mio obiettivo sarà quello di cercare di spiegare perché questi quadri possano parlare al pubblico lecchese, non solo al pubblico adulto, ma anche ai bambini".
D'altronde, un elemento fondamentale delle mostra è la "Montagna sacra", il Pan di Zucchero, montagna sacra "Fady" per i malgasci, che sorge al largo della baia di Diego Suarez, in Madagascar, luogo natale di Caline. E, come ha sottolineato il curatore, la montagna è spesso associata all'elevazione spirituale e all'ascesi, ma è anche "la rappresentazione della natura che resiste e si oppone allo sfruttamento umano"; un simbolo che calza a pennello nel territorio lecchese, circondato dai monti.
Le "Montagne sacre" e i "Graffiati"
Messina ha quindi illustrato le diverse sezioni che compongono la mostra: all'ingresso saranno esposte le "Montagne sacre", già esposte nella mostra del 2017; "Si tratta di un riferimento ad un paesaggio reale, dove però l'artista esprime tutte le sue emozioni, legate ai suoi ricordi d'infanzia - spiega il curatore - E' un grido d'amore verso la natura, legato sì ad un vissuto personale, ma nel quale tutti noi possiamo immedesimarci". "Questi quadri - commenta Messina - nascono da una malinconia legata al ricordo, verso una natura vista con lo sguardo di una bambina, con un fascino verso il mondo che mai più si ritroverà da adulti: solo l'arte è in grado di farci vivere questa esperienza di scoperta, ancora per una volta".
Seguirà poi la sezione dei "Graffiati", la più recente produzione artistica di Caline, inquadrabile nella categoria dell' "informale": un'esplosione di colori su cui l'artista interviene con il cacciavite e con la levigatrice da falegname. "C'è un elemento passionale, quasi di rabbia, in questi dipinti - spiega il curatore - La ricerca di sé nel quadro lega quest'opera al movimento informale, oltre che al suo essere 'senza forma'. Potremmo quasi definire queste opere come 'infinite'... 'in-definite', quanto meno. Queste opere ci danno uno sguardo verso ciò che rifiuta ogni definizione: mostrano un caos non definibile a parole, infinito". Opere dove però forse ognuno di noi può rispecchiarsi: "La mia tesi è che queste opere abbiano la possibilità di essere realmente 'universali': crediamo che nell'animo informale di Caline forse ci possiamo riconoscere tutti", aggiunge infatti il curatore.
Caline, "autobiografia poetica"
La parola, infine, è stata data all'artista, che ha raccontato alcuni suggestivi episodi della sua avventurosa vita, e come questi abbiano influenzato la sua arte. Così scrive lei stessa nella sua "autobiografia poetica": "Sono nata il 3 dicembre in un ospedale militare a Diego Suarez, nel nord del Madagascar, all'epoca la più grande base militare dell'Oceano Indiano. La mia infanzia è stata impregnata di contrasti estremi: dolcezza e violenza climatiche duettavano con la dolcezza e la pacatezza del popolo Malgascio. Quella cultura animistica, i balli tribali, i canti, i luoghi sacri ("Fady"), mi hanno accolto e fanno parte del mio Io. Lasciare la mia terra è stato devastante: nonostante abbia vissuto in molti Paesi, tra cui quattro anni tra Guadalupe e Saint-Martin, sentendomi a casa, il mio cuore è là. Dipingo la mia sofferenza, la lontananza da un'isola in mezzo all'Oceano Indiano dove è nata la mia essenza". Caline ha poi rievocato un ricordo della sua infanzia: "Mio papà era un sognatore; quando ero piccola mi portava sul pick up in riva al mare con la luna piena; seduta sulle sue ginocchia guardavo questa montagna sacra, e lui raccontava una storia". Proprio questa montagna ha continuato a rappresentare per l'artista tutta la dimensione "del sacro, del misterioso, dell'intoccabile".

Caline invita dunque tutti all'inaugurazione della mostra perchè l'arte, più che spiegata, va ammirata. D'altronde, come commenta il curatore Messina: "Forse le opere di Caline sono potenti proprio perché non vogliono insegnare nulla. Dove i documentari non arrivano, dove le riflessioni sulla salvaguardia della natura non riescono a convincere, l'arte espressionistica-naturalistica lancia una sottile emozione, un piccolo messaggio di amore verso la natura... Perché l'arte è un gioco di emozioni e di immagini, prima che essere un luogo del pensiero e del messaggio sociale: è espressione di profonde pulsioni, non di giusti ma astratti ragionamenti". La stessa Caline scrive infatti sulla sua arte: "Le pennellate sono larghe e si gettano in un modo impetuoso sulla tela, senza pensare: intuitive, rapide, impulsive, nervose. Mossa da una tensione ineludibile fra realtà e sogno, non esiste spazio per la razionalità, per il pensare prima di agire".
Il calendario di apertura della mostra
Come anticipato, l'esposizione verrà inaugurata sabato 10 maggio alle 17, alla presenza dell'artista e del curatore, e sarà visitabile fino all'8 giugno nei giorni e negli orari di apertura della Biblioteca, quindi dalle 14 alle 19 lunedì, mercoledì e venerdì; dalle 9 alle 12 e dalle 14 alle 17 martedì, giovedì e sabato. I visitatori dovranno recarsi al banco della Biblioteca per ottenere l'accesso alla mostra; in aggiunta, come apertura straordinaria, l'artista e/o l'associazione Lumis Arte saranno presenti martedì, giovedì, sabato e domenica dalle 17 alle 19 per illustrare la mostra ai visitatori. Sarà inoltre possibile organizzare visite guidate con le scuole e attività collaterali intorno all'esposizione.
Per informazioni sulla mostra e sulle attività di Lumis Arte consultare il sito https://lumis-arte.jimdosite.com/
La locandina della mostra: