imparare dalla natura

Cascina don Guanella ripropone il progetto di fattoria didattica "Il sapere e il sapore 2.0"

1500 i bambini coinvolti lo scorso anno, 800 quelli attualmente iscritti per questa edizione

Cascina don Guanella ripropone il progetto di fattoria didattica "Il sapere e il sapore 2.0"
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Una fattoria didattica a disposizione del territorio, per riaccendere nelle nuove generazioni quel rapporto con la terra e con i ritmi della natura, oggi così difficili da osservare, soverchiati dai rumori e dalla fretta che caratterizza lo stile di vita contemporaneo; un progetto che faccia leva sull’apprendimento attraverso i cinque sensi, sull’osservazione dei processi di produzione e di lavorazione, per un’educazione che passi dall’operatività concreta: con queste parole si può riassumere il progetto "Il sapere e il sapore 2.0" promosso da Cascina don Guanella, la realtà fondata da don Agostino Frasson con sede a Valmadrera, dove l’agricoltura sociale diventa uno strumento di accoglienza e cura, di formazione e inserimento lavorativo di minori e giovani a grave rischio di emarginazione.

La conferenza stampa all'Officina Badoni

Cascina don Guanella ripropone il progetto di fattoria didattica "Il sapere e il sapore 2.0"

Sulle orme del successo che l’iniziativa ha riscosso lo scorso anno, si è deciso di riproporla anche per questo 2025. Se la prima edizione del progetto è stata finanziata dal Dipartimento delle Politiche per la famiglia ed era dedicata ai bambini delle scuole dell’infanzia federate nella Fism Provinciale, questa edizione si è resa possibile grazie al contributo della Fondazione Comunitaria del Lecchese tramite il bando "Aiutiamoci" e della Banca di Credito Cooperativo della Valsassina ed è aperta non solo alle scuole dell’infanzia, ma anche alle primarie e alle sezioni "primavera".

"Il sapere e il sapore è un progetto nato negli ultimi mesi della pandemia, quando si iniziava a vedere la luce fuori dal tunnel e il Dipartimento delle Politiche per la famiglia aveva emesso alcuni bandi rivolti ai giovani, principali vittime del lockdown - spiega Bruno Corti di Cascina don Guanella - Ci siamo quindi accorti che questa attività poteva diventare un servizio rilevante per il territorio".

Bruno Corti

L’anno scorso il progetto ha visto la partecipazione di 35 scuole del territorio provinciale; Cascina don Guanella ha accolto nella fattoria didattica circa 1500 bambini e 150 fra insegnanti e adulti di riferimento.
Quest’anno - spiega Corti - il progetto sarà legato in particolare ai comuni del Polo Lago, ma si estenderà anche abbracciando i comuni della sponda est del lago e la Valsassina. "Al momento - prosegue Corti - abbiamo ricevuto la conferma di iscrizione da parte di 23 scuole, per un totale di circa 800 bambini, ma stiamo continuando a raccogliere nuove iscrizioni e abbiamo deciso di aprire anche il mese di luglio per oratori estivi e centri diurni". Il progetto è iniziato già da un paio di settimane e si prolungherà fino a fine 2025, quindi le scuole potranno partecipare anche all’inizio del nuovo anno scolastico. Sono dedicati all’iniziativa due giorni a settimana: il mercoledì e il giovedì mattina fino alle 15.

Un progetto che - come ha sottolineato la presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese, Maria Grazia Nasazzi - fa leva sulla "signora povertà": la povertà educativa, quella più difficile da estirpare; "Scommettere sulla fascia 0-6 significa scommettere sul futuro", le sue parole.

Maria Grazia Nasazzi

Un progetto con un occhio di riguardo anche ai bambini con disabilità: Roberta Agostoni del Coordinamento Provinciale della Fism ha infatti ricordato la partecipazione, lo scorso anno, di 25 bambini con disabilità anche gravi, sottolineando la competenza degli operatori della cascina, alcuni dei quali rappresentati proprio da quei ragazzi fragili che beneficiano del progetto di agricoltura sociale, in uno scambio educativo bidirezionale.

Roberta Agostoni

Soddisfatto Giovanni Combi, presidente della BCC Valsassina, che ha definito il progetto una sorta di "ecologia applicata", ricordando anche l’importanza di affrontare il tema della salubrità del cibo, in un’epoca in cui ci si nutre spesso e volentieri di alimenti ultraprocessati.

Giovanni Combi

Naturalmente, a tirare le fila del discorso è stato don Agostino che, ricordando le parole del Vangelo che invitano a farsi piccoli come bambini per entrare nel Regno dei cieli, ha sottolineato come, attraverso i bambini, si educhino indirettamente anche i genitori, e come il progetto costituisca un invito a "sporcarsi le mani con la terra, invece che stare attaccati al cellulare", ricordando infine come nella semplicità si nascondano i valori essenziali, proprio come insegna Gesù che "usa il pane e il vino per rimandare ai valori ultimi del condividere e del mettersi a servizio".

Don Agostino Frasson
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