"Quali prospettive per l’Europa e per la pace?", a Lecco l'incontro di Comunione e Liberazione
Con il giornalista Leone Grotti, esperto di politica internazionale e autore di numerosi reportage dai punti più caldi del mondo

"Quali prospettive per l’Europa e per la pace?": domani, mercoledì 9 aprile 2025, a Lecco, in Sala Ticozzi, si terrà l'incontro pubblico di Comunione e Liberazione con il giornalista Leone Grotti.
"Quali prospettive per l’Europa e per la pace?", a Lecco l'incontro di Comunione e Liberazione
"Quali prospettive per l’Europa e per la pace?": attorno a questo tema Comunione e Liberazione Lecco propone un incontro pubblico prendendo spunto dal dibattito di queste ultime settimane sul ruolo che la Comunità Europea e i suoi stati aderenti intendono assumere in un momento delicatissimo per la guerra e gli spiragli di pace che coinvolgono Ucraina e Russia. L’appuntamento è per mercoledì 9 aprile alle 21 in sala Don
Ticozzi di via Ongania 4 a Lecco (ingresso libero), e vedrà la partecipazione di Leone Grotti, giornalista della rivista Tempi, esperto di politica internazionale e autore di numerosi reportage dai punti più caldi del mondo.

Il dialogo con Grotti prenderà spunto dai recenti interventi di Davide Prosperi, presidente della Fraternità di Comunione e Liberazione, su Repubblica e Corriere della Sera: interventi che hanno innescato un ampio dibattito anche sulle prese di posizione di Papa Francesco e di gran parte del mondo cattolico italiano riguardo la pericolosa spirale di violenza che stanno conoscendo i rapporti internazionali. Una spirale che coinvolge in
modo diretto le istituzioni internazionali di cui l’Italia fa parte, e che ha posto in primo piano anche l’ipotesi di un massiccio riarmo europeo.
"Il problema che l’Europa è chiamata ad affrontare oggi – ha scritto Davide Prosperi – è fondamentalmente culturale: l’Unione deve decidere se essere fedele alla sua vocazione di luogo di incontro, di mediazione e quindi di costruzione della pace, promuovendo la centralità della persona e una cultura della sussidiarietà all’interno dei singoli Paesi, oppure contribuire all’atmosfera conflittuale che sembra prevalere su tutto. Per queste ragioni, la prospettiva di garantire la sicurezza comune mediante un investimento ingente in armamenti, a maggior ragione se affidato ai singoli stati, mi pare davvero inadeguata. E, poiché il progetto politico europeo ha delle lacune a tutti evidenti, credo sia un errore pensare che il riarmo per far fronte a un aggressore pericoloso sia un buon modo per colmare il vuoto di identità che tutti percepiamo".
"Papa Francesco – continua Prosperi – non si stanca di ripetere che armarsi significa soltanto prepararsi alla guerra: mi auguro che questo monito sia tenuto presente da tutti i politici europei. Anni fa, don Giussani affermava: 'La pace dipende dal fatto che l'uomo ammetta l'impossibilità di darsi la perfezione da sé stesso, mentre indomabilmente riconosce il suo debito verso l'Essere'. Credo che anche oggi siano tanti, e non solo tra i cattolici, a condividere ciò che dice Giussani: solo la coscienza di non essere noi i padroni della storia può aprire uno spiraglio realistico e profondo alla vera pace".

La partecipazione di Leone Grotti – quarant’anni, autore di reportage dall’Estremo Oriente e dall’Africa, da Iraq, Siria e Libano – contribuirà ad approfondire la posta in gioco e a tentare un giudizio che tenga conto dei vari aspetti di una situazione certamente complicata e delicata, nella convinzione che la guerra non può essere l’unico scenario possibile e realistico.