L'orrore di Auschwitz in mostra per gli studenti
Voluta dall'Anpi è stata caratterizzata anche da momenti di approfondimento con gli studenti

Si è conclusa nella giornata di oggi, giovedì 27 marzo, nell'aula magna dell’istituto di istruzione superiore Lorenzo Rota di Calolziocorte la mostra fotografica dell’artista cubano Ariel Balmaseda dal titolo «Auschwitz: memorias del horror».
L'orrore di Auschwitz in mostra per gli studenti
L’esposizione è stata voluta dall’Anpi di Lecco in vista del 25 aprile, ottantesimo anniversario della Liberazione. Da subito l’istituto calolziese ha dato ampia disponibilità per la realizzazione della mostra, organizzando momenti di formazione per gli studenti tenuti da quattro ricercatori storici per spiegare il profondo e umano significato dell’esposizione.
Nel corso delle diverse giornate sono state coinvolte quasi tutte le classi del Rota; inoltre, sono stati illustrati gli episodi salienti della Resistenza a Lecco e nella valle San Martino.
Organizzatore e relatore della mostra è stato Michelangelo Larosa, (Anpi Valle San Martino) che ha commentato: «Con una sensibilità particolare, questa mostra non ha un periodo definitivo se non presente e futuro. E non ci introduce in un ambito dove è impossibile cancellare, con racconti nuovi quello che è successo, ma ci insegna a vigilare affinché non si ripeta più».
Che fa meditare è anche questo scritto di Massimo Fagioli , che è stato letto agli studenti: «Cos'è il razzismo? E’ la stupidità dell’identità umana razionale che vede e pensa soltanto le cose percepite, le realtà materiali. Per cui un uomo è diverso perché più alto, più basso, più nero, più giallo, più con gli occhi azzurri o neri. Il razzismo è questo, come se l'uomo fosse uguale agli animali dove esistono varie razze di cani: più piccoli , più grandi. Con la differenza che questa stupidità razionale è tale per cui la diversità dei cani, dal pechinese all’alano , non li rende più cani o meno cani. Invece se l'uomo è nero o giallo non è più un uomo. Non ci sono razze, per gli esseri umani, l' uguaglianza è assoluta».






Mario Stojanovic