Sport e nuove terapie: come affrontare l’artrosi e la riabilitazione post-protesi
Intervista al dottor Carlo Emanuele Sala, ortopedico alla Clinica San Martino di Malgrate

Negli ultimi anni, sempre più persone si sottopongono a interventi di protesi articolare con l’obiettivo di recuperare una buona qualità di vita e, quando possibile, tornare a praticare attività sportive. Allo stesso tempo, la ricerca scientifica sta facendo passi avanti nel trattamento dell’artrosi, con terapie innovative come l’uso delle cellule staminali.
Come affrontare al meglio l’artrosi e la riabilitazione post-protesi
Quali sono i tempi e i limiti per chi vuole tornare a muoversi dopo un intervento? E quali opportunità offrono le nuove terapie rigenerative? Ne parliamo con il dottor Carlo Emanuele Sala, specialista in Ortopedia e Traumatologia e Responsabile dell’Equipe Chirurgia Ortopedica e Traumatologica alla Clinica San Martino di Malgrate.
Dottor Sala, si può tornare a fare sport dopo una protesi all’anca o al ginocchio?
"Sì, la ripresa dell’attività sportiva è possibile nella maggior parte dei casi. Ovviamente, dipende da vari fattori, tra cui l’età, la condizione fisica pre-operatoria e il tipo di sport praticato. Attività a basso impatto come il nuoto, la bicicletta e la camminata sono generalmente consigliate, mentre sport più intensi, come la corsa o gli sport da contatto, devono essere valutati con attenzione per evitare un’usura precoce della protesi".

Le cellule staminali possono essere una soluzione per chi soffre di artrosi?
"Sì, rappresentano una delle più promettenti terapie rigenerative. Le cellule staminali mesenchimali, prelevate dal grasso del paziente, hanno la capacità di favorire la rigenerazione della cartilagine danneggiata, riducendo dolore e infiammazione. Questo trattamento è indicato soprattutto nelle fasi iniziali e intermedie dell’artrosi e può aiutare a ritardare o evitare un intervento protesico".
Come funziona il trattamento e quali sono i tempi di recupero?
"L’infiltrazione di cellule staminali è una procedura minimamente invasiva. Dopo il trattamento, il paziente può tornare alle normali attività quotidiane, evitando però sforzi intensi nelle prime settimane. I benefici si manifestano gradualmente nei mesi successivi, con un miglioramento della mobilità e una riduzione del dolore. Ogni paziente ha esigenze diverse e, a seconda del proprio quadro clinico, può valutare insieme al medico il percorso terapeutico più adatto. Oggi la chirurgia protesica da noi applicata in Clinica San Martino con tecniche mininvasive, permette una ripresa sempre più rapida e sicura, mentre le nuove terapie biologiche come le cellule staminali aprono interessanti prospettive per chi cerca soluzioni ancora meno invasive. In Clinica San Martino, il paziente può contare su un approccio completo, dal momento della diagnosi fino alla fase di riabilitazione e recupero funzionale".
Clinica San Martino, via Paradiso angolo via Selvetta, 23864 Malgrate (LC). Tel. 03411695111.
Articolo realizzato in collaborazione con il dottor Carlo Emanuele Sala, ortopedico
Direttore Sanitario dottor Gaetano Elli iscritto all’Albo Provinciale dei Medici Chirurghi della Provincia di Como al n. 4007