Rapsodia Manzoniana: successo per il debutto a Lecco
L’evento organizzato da Acinque, main sponsor del docufilm, insieme a Rampello & Partners

Oltre un centinaio di spettatori al cinema teatro “Nuovo Aquilone” di Lecco e circa ottanta studenti delle scuole medie superiori della città all’auditorium dell’”Officina Badoni” hanno assistito, nella serata di mercoledì 5 marzo 2025, alla proiezione in contemporanea del docufilm RAI “Rapsodia Manzoniana” dedicato ad Alessandro Manzoni, nato da un’idea di Mons. Davide Milani, presidente dell’Ente dello Spettacolo Italiano, e di Davide Rampello, direttore creativo dello studio Rampello & Partners.

Rapsodia Manzoniana: successo per il debutto a Lecco
Un debutto emozionante in quella che è la città manzoniana per eccellenza per i protagonisti di “Rapsodia Manzoniana”, presenti al completo al “Nuovo Aquilone” e protagonisti, al termine della proiezione, di un dibattito vivace ed intenso, animato, oltre che da Davide Rampello, anche da Daniele Rampello (produttore, CEO e fondatore di Rampello & Partners), Andrea Longhin (regista e fondatore di Nubifilm Studio) e dagli autori e sceneggiatori Angelo Urgo e William Gray.

Erano infatti in sala tutti i personaggi del docufilm: Marco Barban (Napoleone), Giovanni Casabianca (Adelchi), Laura Ciccarelli (Monaca di Monza), Raffaella Erre (Giulia Beccaria), Sabrina Ferrario (Lucia / Enrichetta Blondel), Alessandro Grima (Alessandro maestro di teatro), Rocco Petrillo (Manzoni 2), Filippo Pizzocri (Renzo) e Leonardo Tafuri (Manzoni 1). Con loro, in sala, anche Stefano Motta, scrittore e studioso di Alessandro Manzoni, che nel docufilm è - insieme a Beppe Vessicchio, Gianni Canova ed Eleonora Mazzoni - uno degli esperti chiamati ad approfondire la figura e l’opera di Alessandro Manzoni e del suo romanzo.

Ad aprire la serata l’intervento di Marco Canzi, vicepresidente di Acinque, Main sponsor del progetto insieme a FNM: “Per chi, come Acinque, è espressione di un territorio, poter contribuire alla valorizzazione del suo patrimonio culturale è parte integrante della mission aziendale. - ha affermato Canzi - E “Rapsodia Manzoniana” risponde in modo perfetto a questo compito, perché racconta un grandissimo artista che è profondamente legato a Lecco e ci fa conoscere dall’interno un romanzo che è parte della storia e dell’identità di questa città e questo territorio. Ma, soprattutto, lo fa in modo nuovo, con l’obiettivo di parlare ai giovani, di avvicinarli a una serie di valori e messaggi che sono ancora oggi di straordinaria attualità. La cultura è l’anima di una comunità: creare prodotti che contribuiscano a diffonderla, soprattutto tra i giovani, è un modo per costruire un futuro migliore”.
Temi, questi, ripresi anche da Mauro Piazza, Sottosegretario all’Autonomia e ai Rapporti con il Consiglio di Regione Lombardia, che ha svolto un ruolo fondamentale per fare sistema attorno al progetto di Mons. Davide Milani e Davide Rampello: “Noi Lecchesi siamo manzoniani per precetto, perché siamo nati qui. - ha detto - Questo docufilm è uno strumento che ci aiuta a diventare manzoniani per scelta. Un grande affresco che parla di questo territorio e del suo passaggio, contribuendo a promuoverne la conoscenza oltre i confini locali”.

“La nostra società contemporanea vive una costante dimenticanza: dimentica il passato e consuma rapidamente il presente, proiettata sul futuro. Ma questa mancanza di memoria è un vulnus che finisce per impedirci di costruire realmente il nostro futuro. - ha sostenuto Davide Rampello - “Rapsodia manzoniana” nasce con l’obiettivo di recuperare questa memoria, fatta di grandi protagonisti come Alessandro Manzoni ma anche di storie di gente umile come Lucia e Renzo, di paesaggio e territorio, per trasmetterla ai giovani”.
“Abbiamo voluto realizzare un docufilm che parlasse di Alessandro Manzoni e delle sue opere con un linguaggio originale, immediato, facilmente comprensibile. - ha affermato il produttore Daniele Rampello - Niente a che vedere con il modo con cui, purtroppo, il Manzoni viene studiato a scuola. Un prodotto che vuole essere coinvolgente ed emozionante, per far riflettere sui grandi temi proposti dal Manzoni, sulla sua figura e sulle figure protagonisti del suo romanzo, e non solo, mettendone in rilievo la componente umana e il dramma che ciascuno di loro vive. Per questo abbiamo scelto uno staff di giovani, come il nostro regista e i nostri autori e sceneggiatori, ed un cast di attori under 35 di una scuola di teatro lombarda. Un progetto che è anche un format esportabile e replicabile all’infinito, se pensiamo a quanti straordinari personaggi hanno fatto, nei secoli, la storia della nostra regione ed oggi sono sconosciuti ai più”.
“C’è intensità e ritmo in questo docufilm e ci sono scelte di fotografia e di tagli filmici differenti, E c’è una compresenza di più linguaggi: il film, appunto, ma anche il teatro, la scrittura, la musica. E vederlo stasera per la prima volta proiettato sul grande schermo ci riempie di emozione” ha commentato il regista Andrea Longhin.