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Nuovo Pronto Soccorso Lecco, entro novembre operative nuova e vecchia ala ristrutturata

Una struttura importante quella di Lecco, non un "semplice" Ps, bensì un Dea di secondo Livello, sede cioè di  discipline di riferimento per le reti delle patologie complesse con circa 67mila accessi anno (il 62% dei quali per codici verdi-azzurri)

Nuovo Pronto Soccorso Lecco, entro novembre operative nuova e vecchia ala ristrutturata
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È ufficialmente entrata in funzione martedì  18 febbraio 2025 la nuova ala del pronto soccorso dell'Ospedale di Lecco. Questa struttura, che si affianca alla vecchia area del Pronto Soccorso prossima a una ristrutturazione, permetterà al polo lecchese di raddoppiare gli spazi dedicati all'emergenza e all'urgenza.

Nuovo Pronto Soccorso Lecco, entro novembre operative nuova e vecchia ala ristrutturata

L'obiettivo dichiarato oggi, giovedì 20 febbraio 2025  dal direttore generale della ASST di Lecco, Marco Trivelli  è di completare entro novembre 2025 un pronto soccorso completamente rinnovato, sia negli spazi sia nelle attrezzature. La nuova organizzazione permetterà di gestire i pazienti con percorsi specifici e differenziati a seconda della gravità delle patologie.

L'idea di ampliare il pronto soccorso è nata durante l'emergenza Covid-19, quando si rese necessario duplicare gli spazi di accesso agli ospedali per separare i percorsi dei pazienti Covid-19 da quelli non Covid-19. "Quella appena avviata è una tappa importante, ma siamo ancora nel percorso di realizzazione definitiva. Servirà ancora buona parte di quest'anno", ha dichiarato Trivelli, ripercorrendo le tappe del progetto.

Durante la pandemia, anche l'ospedale Manzoni di Lecco ha beneficiato della campagna di finanziamento per l'emergenza e la terapia intensiva. Inizialmente, il progetto prevedeva strutture prefabbricate, ma con la riduzione dell'emergenza pandemica e l'evoluzione delle funzioni del pronto soccorso, si è deciso di optare per un ampliamento strutturale stabile e non provvisorio.

 

Il progetto ha visto un investimento complessivo di 4,9 milioni di euro e a questi si sono aggiunti  1,7 milioni per la ristrutturazione della vecchia area e per completare l'integrazione delle strutture. Il cantiere è iniziato nel marzo 2022 e avrebbe dovuto concludersi nel marzo 2023, ma le varianti progettuali, le nuove esigenze emerse e le difficoltà di approvvigionamento dei materiali hanno causato ritardi.

Nonostante queste sfide, nel 2024 sono state apportate significative migliorie ai lavori avviati nel 2023, inclusa l'installazione di una nuova TAC all'interno del pronto soccorso per evitare il trasferimento dei pazienti in radiologia, situata al piano inferiore.

Con l'ampliamento, gli spazi del pronto soccorso passeranno dagli attuali 1.300 metri quadrati a 2.200 metri quadrati. La ristrutturazione dell'ala storica proseguirà per diversi mesi e dovrebbe concludersi entro novembre 2025.

Parallelamente, è in corso la sostituzione della TAC in radiologia, un intervento che durerà da metà marzo fino ad agosto. Durante questo periodo, parte delle attività diagnostiche verranno effettuate direttamente nel pronto soccorso per i pazienti ricoverati.

"Stiamo vivendo una fase intermedia importante – ha sottolineato Trivelli – ma il nostro impegno è garantire un pronto soccorso moderno, efficiente e in grado di rispondere al meglio alle esigenze di emergenza e urgenza del territorio".

Una struttura importante quella di Lecco, non un "semplice" Ps, bensì un Dea di secondo Livello, sede cioè di  discipline di riferimento per le reti delle patologie complesse con circa 67mila accessi anno (il 62% dei quali per codici verdi-azzurri). "I vantaggi del nuovo Pronto Soccorso, anche al di fuori della fase pandemica, includono la possibilità di separare i percorsi in base alla gravità dei casi, garantendo una presa in carico più rapida ed efficace - ha sottolineato la dottoressa Alessandra Grappiolo, direttore sanitario della Asst Lecco – Ci saranno benefici anche per il personale, grazie alla gestione di équipe specializzate. Il parco tecnologico all'avanguardia permetterà una gestione ottimale dei traumi. Gli spazi, più ampi e confortevoli, sono stati progettati anche per affrontare eventuali future pandemie".

Dal canto suo il direttore Luciano D’Angelo ha aggiunto che ci saranno ancora alcuni mesi di disagi, "ma le migliorie sono già evidenti in questa prima fase. Il pronto soccorso sarà integrato anche nella rete formativa, con linee di ricerca oltre che di assistenza clinica, dimostrando così la maturità di questo settore".

E sul fronte del personale? Ad oggi in Ps lavorano 16 medici e una cinquantina di infermieri. L'obiettivo sul quale lavora l'Asst (che a gennaio ha assunto 27 medici9 è rinforzare questi numeri entro novembre, soprattutto sul fronte infermieristico.

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