Olginate in festa per Sant'Agnese e il 40esimo di ordinazione di don Antonio Bonacina
Un giorno di festa, dunque, che non solo celebra il legame della comunità con la sua patrona, ma anche il ricordo e l’affetto verso chi ha dato tanto alla parrocchia e alla comunità nel corso degli anni.
Olginate ha celebrato oggi, domenica 19 gennaio 2025, la sua tradizionale festa in onore di Sant'Agnese, una ricorrenza che quest’anno assume un significato speciale grazie alla presenza di un ospite d’eccezione: l’ex parroco di Olginate, don Antonio Bonacina. Nel 2025, infatti, si celebra il quarantesimo anniversario della sua ordinazione sacerdotale, un traguardo che non solo è un’occasione di gioia per lui, ma anche per la comunità che lo ha visto crescere come sacerdote e insegnante di religione nelle scuole medie locali.
Olginate in festa per Sant'Agnese e il 40esimo di ordinazione di don Antonio Bonacina
Don Antonio, nato a Besana Brianza il 13 agosto 1960 e originario di Cassago Brianza, è stato ordinato sacerdote dall'Arcivescovo Cardinale Carlo Maria Martini l'8 giugno 1985. La parrocchia di Olginate è stata la sua prima destinazione pastorale, un periodo che va dal 1985 al 1994, prima di essere trasferito a Brugherio (MB), dove ha svolto il suo ministero dal 1994 al 2004. Successivamente è stato destinato a Brenna (CO) dal 2004 al 2009, e a Lissone (MB) dal 2009 al 2015. Dal 2015 al 2024 ha ricoperto l'incarico di parroco nella Comunità pastorale “Maria Regina di tutti i santi” a Casatenovo. Dal 6 settembre 2024, l'Arcivescovo Mario Delpini lo ha nominato parroco della parrocchia dei SS. Gervaso e Protaso di Castello sopra Lecco.
La chiesa parrocchiale di Olginate è stata oggi teatro di una funzione solenne, presieduta proprio da don Antonio, che ha concelebrato insieme a don Matteo Gignoli, don Andrea Mellera e don Andrea Perego. La messa, animata dalle voci delle corali di Olginate e Garlate, ha visto una partecipazione numerosa e sentita, con il sindaco Marco Passoni, il vice sindaco Antonio Gilardi, il maresciallo dei Carabinieri, il comandante della Polizia Locale e i rappresentanti delle associazioni locali presenti per l'occasione.
Tra i momenti significativi della liturgia, ha avuto luogo l'antica tradizione del rito del "faro", con il quale è stato bruciato il faro in ricordo del martirio di Sant'Agnese.
Durante la preghiera dei fedeli, è stato inoltre ricordato Silvio Barbieri, una figura storica e pilastro della comunità olginatese recentemente scomparso, che ha lasciato un vuoto profondo tra i concittadini.
"Avrei tante cose da dirvi," ha esordito Don Antonio Bonacina, con un sorriso sincero, durante la sua omelia in occasione della sua celebrazione per i 40 anni di sacerdozio. La sua voce, forte di una lunga esperienza e di una dedizione totale, ha subito colpito i cuori dei presenti. Una delle sue prime riflessioni è stata sul grande privilegio di vedere crescere i ragazzi che un tempo erano bambini dell’oratorio, oggi padri e madri di famiglia. Tra questi, anche il sindaco Marco Passoni, che, da giovane frequentatore dell'oratorio, oggi guida la sua comunità come primo cittadino.
Don Antonio ha voluto sottolineare quanto la sua missione sacerdotale sia stata legata a quel legame profondo con la comunità, che è sempre cresciuta e cambiata con il tempo. "Ora, dopo 40 anni di sacerdozio, riparto con nuovo entusiasmo, come parroco nella chiesa parrocchiale del rione Lecchese di Castello, riprendendo anche la vita oratoriana. Oggi, però, i ragazzi e i loro genitori sono cambiati," ha detto con un sorriso di speranza e di consapevolezza.
La sua scelta di tornare a Olginate, dove ha iniziato il suo percorso, è per lui un segno divino, un richiamo a ripartire con rinnovata volontà e slancio. Un ritorno alle radici, ma con lo sguardo proiettato verso il futuro. Con una fede che, come il vino nuovo di cui parla il Vangelo, non è mai manipolata, ma fresca e pura, in grado di portare la grazia di Dio in ogni cuore.
Nel Vangelo Gesù parlava del "vino nuovo", simbolo dell’amore di Dio, che non può essere contenuto nei vecchi otri, ma che porta un sapore nuovo e inconfondibile. "È questo il mio augurio per voi - ha detto Don Antonio con voce carica di emozione - che questo vino nuovo, simbolo della grazia di Dio, scenda nei vostri cuori e vi renda nuovi, come lo sono io in questo nuovo inizio."
Non è mancato un tocco di dolcezza al termine della cerimonia: sul sagrato della chiesa, le volontarie della parrocchia hanno messo in vendita i tradizionali "Panatei", i dolcetti tipici della festa di Sant'Agnese, permettendo a tutti di assaporare una piccola parte della tradizione che da sempre accompagna questa festa.
Un giorno di festa, dunque, che non solo celebra il legame della comunità con la sua patrona, ma anche il ricordo e l’affetto verso chi ha dato tanto alla parrocchia e alla comunità nel corso degli anni.
Mario Stojanovic