"Il mio Purgatorio": inaugurata la mostra all'Officina Badoni. Protagonisti gli studenti del Leopardi
"La sfida di noi insegnanti quando facciamo incontrare i ragazzi con i grandi classici è quella di trovare le domande giuste. Dico ai giovani: non abbiate fretta di trovare delle risposte"
Inaugurata nella serata di ieri, martedì 8 ottobre 2024, all'Officina Badoni, la mostra "Il mio Purgatorio. Dante profeta di speranza", l'esposizione dell'associazione Rivela allestita e illustrata dagli studenti del liceo Leopardi di Lecco e patrocinata dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese.
"Il mio Purgatorio": inaugurata la mostra all'Officina Badoni. Protagonisti gli studenti del Leopardi
Il progetto della mostra nasce per avvicinare e appassionare le nuove generazioni alla lettura della "Divina Commedia" con l'aiuto del saggista e pedagogista Franco Nembrini come curatore e del fumettista e illustratore Gabriele Dell'Otto. Dai pannelli emergono principalmente le domande che il testo di Dante suscita, in Dante stesso e nei lettori, domande che interrogano ognuno di noi nel corso della propria vita, come "E' possibile uscire dal male?", "Nella vita si può davvero ricominciare?", "Vale la pena fidarsi?", "Qual è il significato dell'amicizia?".
Come ha sottolineato la preside del liceo Leopardi, Paola Perossi, l'anno scorso gli studenti avevano allestito una mostra su Dante nella Torre Viscontea, ma il tema dell'esposizione era il viaggio nell'Inferno. Il Purgatorio è stato invece accolto dall'Officina Badoni: "Questo luogo era la cattedrale del lavoro - spiega la preside - quindi si presta ad un parallelismo con il Purgatorio, dove il lavoro nobilita l'uomo".
Presente all'inaugurazione anche la presidente della Fondazione Comunitaria del Lecchese, Maria Grazia Nasazzi: "L'incontro con esperienze diverse genera comunità: l'Officina Badoni da cattedrale del lavoro è diventata cattedrale della cultura. Come dico sempre, questo non è un luogo da riempire, ma un luogo da vivere".
E' toccato quindi ai professori e agli studenti illustrare il loro percorso: "La questione che volevamo affrontare con questa mostra non è tanto il distacco dai sentimenti, quanto l'educazione ai sentimenti - ha sottolineato il professore Federico Tettamanti - L'ideale della mostra è riuscire a scoprire di più noi stessi e il bene che ci abita, proprio attraverso l'incontro con la saggezza di Dante". "Questa mostra ci fa vedere quanto il male non abbia l'ultima parola su di noi e sulla nostra vita: i ragazzi hanno imparato che anche il proprio male può essere guardato con speranza - ha aggiunto la professoressa Carolina Ferrari - Non a caso, la domanda con cui inizia il Purgatorio è: 'Nella vita si può ricominciare?'. Il lavoro svolto ci ha dimostrato che esiste sempre la possibilità di ricominciare con passione; la cosa bella è stata vedere i ragazzi impegnarsi a fondo in un confronto vero, in un dialogo con il testo di Dante, ma anche con le proprie domande, che emergevano sempre più di settimana in settimana e che hanno portato anche noi insegnanti a metterci in discussione: è stata un'occasione anche per noi per riscoprire il testo di Dante".
Spazio dunque ai veri protagonisti della mostra: gli studenti. "All'inizio ero molto titubante riguardo a questo progetto, poi però mentre lavoravamo sull'Inferno di Dante mi sono accorto di come tanti temi rispecchiassero delle mie domande - ha raccontato Alessandro Amigoni della IV Scientifico - Mi ha colpito il dialogo che è nato sia con me stesso sia con Dante, ma anche con i professori che hanno lavorato con noi, sempre disponibili ad un confronto sui temi proposti". Sulla stessa linea anche Laura Benfatto, della V Classico, che ha sottolineato: "Mi è piaciuto molto il fatto che i professori non fossero incentrati solo sul lavoro strettamente legato alla mostra, ma che ci abbiano dato la possibilità di esprimere i nostri dubbi, mettendosi in dubbio loro stessi. Il motto di quest'anno è 'Non esiste conoscenza senza incontro', e in effetti in questi cinque anni al Leopardi le cose che più mi sono rimaste impresse sono proprio quelle vissute nell'incontro con diverse persone".
Presente all'inaugurazione della mostra anche l'assessore all'Istruzione, Emanuele Torri: "C'è una parola che si è ripresentata più volte nel corso della presentazione: la parola 'domanda' - il commento dell'assessore - Colpisce il fatto che ogni pannello abbia una domanda; penso che questa sia la sfida che come insegnanti (io stesso insegno Lettere) ci poniamo sempre quando facciamo incontrare i ragazzi con i grandi classici: trovare le domande giuste; la sensazione che io ho incontrando i ragazzi, è che, non è che loro non si pongano delle domande, ma che spesso vogliano trovare delle risposte subito. Io invece credo che questo lavoro sia l'occasione affinché queste domande si depositino e non abbiano una risposta immediata. Dico ai giovani: non abbiate fretta di trovare delle risposte a queste domande".
"Abbiamo aperto questa mattina e sono già venute tre classi; abbiamo avuto dei riscontri interessanti; nella scuola vediamo accadere una ricchezza che desideriamo raccontare alla città", ha concluso la preside, che ha infine ricordato che nella serata di sabato 19 ottobre in Sala Ticozzi il saggista e pedagogista Franco Nembrini presenterà alcuni canti del Purgatorio.
Alla fine dell'inaugurazione, Laura Benfatto e Maddalena Caiani hanno illustrato la mostra ai presenti, guidandoli nell'affascinante viaggio di Dante attraverso il Purgatorio e attraverso le domande che ogni uomo, prima o poi, si pone nella vita.
La mostra sarà visitabile fino al 20 ottobre con il seguente calendario:
- dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 12.30
- sabato 12 e domenica 13 dalle 9.30 alle 12.30
- sabato 19 e domenica 20 dalle 15 alle 18.30
Negli orari di apertura sarà sempre possibile essere accompagnati dalle guide.
Le visite guidate per gruppi sono possibili esclusivamente con prenotazione obbligatoria sul sito https://danteprofetadisperanza.it/purgatorio/
Alcune foto della mostra: