Fede

L'Arcivescovo Delpini a Lecco per la Giornata del Malato: "I percorsi di cura devono essere umani"

Al termine della celebrazione in basilica monsignor Delpini ha colto l'occasione per ammirare  "Il mistero del Padre. Il segno di Michelangelo", ovvero l'edizione 2023/24 della mostra Capolavoro per Lecco

L'Arcivescovo Delpini a Lecco per la Giornata del Malato: "I percorsi di cura devono essere umani"
Pubblicato:
Aggiornato:

L’Arcivescovo di Milano,  monsignor Mario Delpini, ha pregato oggi, lunedì 12 febbraio 2024 con gli anziani e i malati di Lecco. Lo ha fatto celebrando alle 10.30 la messa nella  basilica di San Nicolò in occasione della Giornata del malato.

L'Arcivescovo Delpini a Lecco per la Giornata del Malato

Una funzione  solenne e toccante quella celebrata dall'Arcivescovo con Monsignor Bruno Marinoni, presidente della fondazione Sacra Famiglia,  con il prevosto monsignor  Davide Milani e con alcuni sacerdoti del decanato che ha visto la con la partecipazione del personale medico e amministrativo della Casa di cura Talamoni e degli ospiti, i familiari e il personale della Rsa Borsieri. Tanti ed emozionati i volontari presenti in basilica. Presenti il  vice sindaco di Lecco  Simona Piazza, l' ex sindaco Virginio Brivio e lo storico architetto Giorgio Mazza.

WhatsApp Image 2024-02-12 at 11.08.34
Foto 1 di 3
WhatsApp Image 2024-02-12 at 11.10.43
Foto 2 di 3
WhatsApp Image 2024-02-12 at 11.47.34
Foto 3 di 3

"La scienza ha fatto enormi progressi, la tecnologia è capace di prestazioni  è meravigliose per potenza e per precisione, la creatività percorre vie sorprendenti, così che oggi si conoscono malattie, si producono farmaci, si compiono interventi che ottengono guarigioni che erano impensabili fino a ieri. Ma contro la stupidità umana non s'è ancora trovato rimedio. "Perché spendete denaro per ciò che non è pane, il vostro guadagno per ciò che non sazia? "(Is 55,2) - ha detto monsignor Delpini durante -  La stupidità è il principio della superbia e della presunzione: i potenti, gli spreconi, i superbi  con i loro pensieri si ostinano e persino si vantano nelle loro prevaricazioni.  La stupidità è il fondamento dell'individualismo. L'ottusa inclinazione a sentirsi il centro del mondo, a vivere pensando di essere il criterio del bene e del male, la pretesa di essere serviti inducono alla solitudine desolata e disperata. Anche la rassegnazione è frutto della stupidità. La rassegnazione si  respira nel nostro tempo: sembra infatti ovvio a molti che la vita è destinata alla morte, che il nostro destino è l'inevitabile finire nel nulla. Se siamo in cammino verso la morte e il nulla, allora non vale la pena di camminare, di sperare, di orientare la ricerca a un fine, a un compimento. Conviene rassegnarsi, cercare di spremere dalle cose, dalle persone, dalla terra, quello che si può per godere la vita. E così sperimentare continuamente che nessun possesso, nessun capriccio mantiene le promesse: hai speso il tuo guadagno per ciò che non è pane, hai cercato la felicità nella direzione sbagliata.  La celebrazione della XXXII  Giornata del malato può essere un'occasione perché l'esperienza inevitabile della malattia diventi il percorso di una sapienza che guarisce la  stupidità e nel momento della prova possiamo imparare ciò che veramente è necessario".

WhatsApp Image 2024-02-12 at 10.41.32
Foto 1 di 3
WhatsApp Image 2024-02-12 at 10.36.45
Foto 2 di 3
WhatsApp Image 2024-02-12 at 10.32.53
Foto 3 di 3

 

Il messaggio di Papa Francesco

L'arcivescovo ha quindi citato un lungo estratto del messaggio scritto da Papa Francesco per la giornata del malato nel quale il pontefice  denuncia l'illusione che per affrontare la malattia basti ricorrere ai rimedi della scienza e della tecnologia.

 Anche nei Paesi che godono della pace e di maggiori risorse, il tempo dell’anzianità e della malattia è spesso vissuto nella solitudine e, talvolta, addirittura nell’abbandono. Allo stesso tempo, l’abbandono dei fragili e la loro solitudine sono favoriti anche dalla riduzione delle cure alle sole prestazioni sanitarie, senza che esse siano saggiamente accompagnate da una “alleanza terapeutica” tra medico, paziente e familiare. Ci fa bene riascoltare quella parola biblica: non è bene che l’uomo sia solo! Dio la pronuncia agli inizi della creazione e così ci svela il senso profondo del suo progetto per l’umanità ma, al tempo stesso, la ferita mortale del peccato, che si introduce generando sospetti, fratture, divisioni e, perciò, isolamento. Esso colpisce la persona in tutte le sue relazioni: con Dio, con sé stessa, con l’altro, col creato. Tale isolamento ci fa perdere il significato dell’esistenza, ci toglie la gioia dell’amore e ci fa sperimentare un oppressivo senso di solitudine in tutti i passaggi cruciali della vita. Fratelli e sorelle, la prima cura di cui abbiamo bisogno nella malattia è la vicinanza piena di compassione e di tenerezza. Per questo, prendersi cura del malato significa anzitutto prendersi cura delle sue relazioni, di tutte le sue relazioni: con Dio, con gli altri – familiari, amici, operatori sanitari –, col creato, con sé stesso. È possibile? Si, è possibile e noi tutti siamo chiamati a impegnarci perché ciò accada. Guardiamo all’icona del Buon Samaritano (cfr Lc 10,25-37), alla sua capacità di rallentare il passo e di farsi prossimo, alla tenerezza con cui lenisce le ferite del fratello che soffre. Ricordiamo questa verità centrale della nostra vita: siamo venuti al mondo perché qualcuno ci ha accolti, siamo fatti per l’amore, siamo chiamati alla comunione e alla fraternità. Questa dimensione del nostro essere ci sostiene soprattutto nel tempo della malattia e della fragilità, ed è la prima terapia che tutti insieme dobbiamo adottare per guarire le malattie della società in cui viviamo.

La cura e l'umanità

"Papa Francesco incoraggia a reagire alla stupidità  che induce all'individualismo che suggerisce l'indifferenza e pensa di aver fatto il suo dovere quando consegna i malati ai ai protocolli e alle medicine - ha aggiunto monsignor Delpini -  I percorsi di cura, di assistenza devono essere percorsi umani, fatti di tecniche e di affetti, di organizzazione e di relazioni, di interventi specialistici e di speranza condivisa".

Il ruolo fondamentale della case di riposo

"Questa è l'ispirazione che ha motivato i santi della carità a prendersi cura dei malati, degli anziani, come fratelli e sorelle con cui condividere l'impegno per guarire e la speranza che vince anche la morte - ha chiosato l'arcivescovo Delpini-  Queste istituzioni di carità che sono diventate istituzioni prestigiose per competenze e di eccellenza nella cura contribuiscono a rendere la città abitabile e desiderabile. Sono chiamate non solo ad essere case di cura, ma case di comunità, un rimedio contro la stupidità".

 “La visita dell’Arcivescovo assume un significato importante per realtà come Sacra Famiglia e Casa di Cura Talamoni che sono impegnate sul territorio nell’accogliere, curare e assistere persone anziane, disabili e fragili. L’incontro odierno spinge a rafforzare ulteriormente il nostro impegno per ascoltare e rispondere ai bisogni che emergono dalle comunità e dare loro risposte sempre più efficaci, in collaborazione e alleanza con le istituzioni civili e religiose” ha osservato Marco Arosio, Direttore della RSA Borsieri-Colombo gestita da Sacra Famiglia.

Madre Laura Miolo, Direttore Generale della Casa di Cura “Beato Luigi Talamoni”

“E’ una gioia grande accogliere il nostro Vescovo nella Chiesa Prepositurale di Lecco in occasione della Giornata Mondiale del Malato. La Casa di Cura Lecco “Beato Luigi Talamoni”, gestita dal 1946 dalla Congregazione delle Suore Misericordine, si prende cura dei malati e di chi ha bisogno di interventi chirurgici. In un periodo in cui il mondo della sanità sta vivendo un momento difficile, noi vogliamo ancora accogliere ogni paziente come un soggetto unico e attraverso le cure migliorare lo stato di vita. Non operiamo per un guadagno, ma perché il paziente in Casa di Cura possa incontrare accoglienza e attenzione. Come il Samaritano anche noi cerchiamo di “piegarci” su ogni sofferenza. La mano benedicente di sua Eccellenza benedica la nostra opera e tutte le istituzioni che incontrano soggetti fragili per sostenerci in questa opera di cura ed attenzione ai malati”.

Delpini in visita alla mostra Capolavoro per Lecco

Al termine della celebrazione in basilica monsignor Delpini ha colto l'occasione per ammirare  "Il mistero del Padre. Il segno di Michelangelo", ovvero l'edizione 2023/24 della mostra Capolavoro per Lecco organizzata dall’Associazione culturale e dalla Comunità pastorale Madonna del Rosario in collaborazione con il Comune di Lecco al Palazzo delle Paure.

WhatsApp Image 2024-02-12 at 11.57.56
Foto 1 di 9
WhatsApp Image 2024-02-12 at 11.52.07
Foto 2 di 9
WhatsApp Image 2024-02-12 at 11.57.30
Foto 3 di 9
WhatsApp Image 2024-02-12 at 12.01.12
Foto 4 di 9
WhatsApp Image 2024-02-12 at 12.02.03
Foto 5 di 9
WhatsApp Image 2024-02-12 at 12.09.44
Foto 6 di 9
WhatsApp Image 2024-02-12 at 12.10.40
Foto 7 di 9
WhatsApp Image 2024-02-12 at 12.12.36
Foto 8 di 9
WhatsApp Image 2024-02-12 at 12.15.01
Foto 9 di 9

Mario Stojanovic

 

Seguici sui nostri canali