Lecco

Basilica gremita per l'addio al Diacono Armando Comini

"Un maestro di vita che si è reso disponibile senza chiedere perché"

Basilica gremita per l'addio al Diacono Armando Comini
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Una folla commossa si è radunata oggi, martedì 3 maggio 2022 nella Basilica di San Nicolò di Lecco per accompagnare il Diacono Comini,  che si è spento a 82 anni nella notte di sabato 30 aprile 2022, all'Istituto Airoldi e Muzzi,  nel suo ultimo viaggio.

Basilica gremita per l'addio al Diacono Armando Comini

Un vero e proprio pilastro della chiesa lecchese: Comini dimostrò l’attitudine al servizio nei numerosi anni passati all’oratorio San Luigi di Lecco con l’incarico di vice prefetto. Molto amato dai piccoli  e dai giovani fu un validissimo aiuto degli assistenti Don Longhi  e Don Carnevali. Maestro della scuola primaria, fu ha ordinato diacono il 7 dicembre '94 esercitando il ministero nella parrocchia di San Nicolò.

Collaboratore dei prevosti Dugnani,  Busti Cecchin e Milani, si prese cura della Basilica dimostrando uno spirito da vero liturgo. Fu incaricato Caritas della zona terza della Diocesi e mise a frutto la sua sensibilità educativa come direttore della scuola per l’infanzia Papa Giovanni XXIII. Dal 2000 al  2018 servi anche la Chiesa diocesana accompagnando gli aspiranti diaconi e facendo parte dell’équipe per la formazione del Diaconato  permanente.

Da tempo era malato, ma la fede e la pazienza con cui ha affrontato gli anni segnati dalla malattia sono state una vera testimonianza di fede cristiana. Oggi in tanti hanno voluto tributargli un ultimo commosso omaggio partecipando alle esequie. Il  rito  funebre è stato presieduto dal Vescovo emerito di Mantova monsignor Roberto Busti con monsignor Luigi Stucchi, monsignor Maurizio Rolla, monsignor  Davide Milani, monsignor  Silvio Motta, monsignor  Carlo Faccendini, Don Giuseppe Como, Don Massimo Fumagalli, Don Enrico Parolari ,Don Marco Della Corna, Padre Angelo Cupini e  Don  Filippo Dotti .

La bara portata a spalla dai ragazzi del '56

La bara, coperta da fiori bianchi e dalla stola viola indossata in diagonale come è in uso ai Diaconi,  è stata trasportata in Basilica dalla cappellina dell'oratorio San Luigi, portata in spalla dai ex ragazzi della leva 1956.

"Lo ricordiamo come maestro di vita che si è reso disponibili senza chiedere perchè"

"Ero compagno di Armando in seminario, sino alla seconda liceo - ha ricordato monsignor Stucchi durante l'omelia - Dopo alcuni anni lo incontrai qui a Lecco in oratorio come educatore. Tanto nella nella sua professione quanto nel tempo libero Armando è stato un educatore nato. La sua era una presenza viva, capace di amicizia, ma anche di correzioni fraterne cristiane. La sua presenza era un punto fermo ed esempio. Sapeva moltiplicare nella sua vita ciò che aveva ricevuto. La sua era una dedizione totale al Vangelo. Lo ricordiamo come maestro di vita che si è reso disponibili senza chiedere perché. Grazie Armando ed aspettaci in Paradiso".

"Non usciva dal cancello della scuola prima di aver  salutato tutti - ha sottolineato una collega insegnante -  Ora siamo sicuri che dal cielo non mancherà il suo sguardo benevolo per noi insegnanti e per tutti i bambini".

Il ricordo di monsignor Milani

"Purtroppo l'ho conosciuto nella parte finale della sua vita ma l'ho conosciuto anche attraverso le opere di bene fatte e che sono rimaste - ha detto il prevosto di Lecco -  In futuro con il consiglio pastorale troveremo il modo per ricordarlo in maniera simbolica anche se il suo ricordo rimarrà dentro di noi ".

Il saluto dei nipoti

"Noi nipoti desideriamo ringraziarvi di cuore grazie per la vostra partecipazione oggi. Grazie ai Sacerdoti e ai Diaconi che hanno voluto concelebrare questa funzione. Grazie per l'amicizia e l'affetto dimostrati nei suoi riguardi. Eravate la sua grande famiglia. Grazie per la vicinanza, discreta e costante di molti di voi durante questi due anni difficili di malattia. E grazie a te zio Armando per il tuo esempio di vita. Siamo sicuri che ora sei felice vogliamo pensarti così: hai raggiunto il tuo papà e la tua mamma con i tuoi fratelli che ti hanno preceduto".

 

Mario Stojanovic

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