L'ex scuola di Sala potrebbe ospitare micro alloggi di housing Sociale
Presentata all'Amministrazione la proposta degli architetti

Eppur ( qualcosa) si muove. Sembrava essere una questione destinata all’oblio e invece, sembrerebbe essere stata trovata una possibile soluzione al problema relativo alle ex scuole elementari di Sala che potrebbe far intravedere uno spiraglio di luce in fondo al tunnel.
L'ex scuola di Sala potrebbe ospitare micro alloggi di housing Sociale
Solo alcuni mesi fa l’edificio, in stato di abbandono da ben 15 anni e per il quale era stato già approvato l’abbattimento in favore della costruzione di un nuovo palazzetto dello sport comunale, era stato oggetto dell’attenzione del Ministero dei Beni culturali che, su richiesta degli eredi dei progettisti originali, ne aveva riconosciuto il grande valore architettonico e culturale decretando di fatto il vincolo per diritto d’autore. Secondo il primo cittadino, Marco Ghezzi, l’unica via percorribile per un eventuale recupero di quest’opera architettonica, che oggi versa in totale stato d’abbandono e con diverse problematiche di stabilità nonché di barriere architettoniche, era quella di invitare il team di architetti, rappresentanti i progettisti o i loro eredi, a proporre una soluzione alternativa, in grado di autosostenersi per il totale recupero dell’area.
Ed ecco qui che, nei giorni scorsi sarebbe giunta all’Amministrazione comunale una lettera con il quale i professionisti si sono fatti avanti in questo senso, come testimoniato dal gruppo di minoranza Cambia Calolzio in una nota stampa: “Apprendiamo che - spiega Diego Colosimo - il gruppo composto dagli architetti Maura Cantamessa, Ines Crotti, Leyla Ciagà, Stefania Gambirasio, Simona Gambirasio, Simone Zenoni, Stefano Zenoni e Mariagrazia Furlani, che rappresentano anche gli eredi dei tre progettisti che hanno realizzato la scuola di Sala, hanno inoltrato una lettera all’Amministrazione Comunale per un valoriale riuso di questo edificio. Benissimo. Ora, dopo la proposta di questo gruppo di architetti, in linea con quanto da anni Cambia Calolzio ha fatto e continua a fare per il riuso di questa importante opera architettonica del ‘900, ci pare di poter intravvedere un lumicino in fondo tunnel”.
La proposta avanzata dai tecnici, si baserebbe sulla realizzazione di micro-alloggi da destinare in locazione a canoni inferiori a quelli di mercato, per cittadini con esigenze abitative di carattere temporaneo (il cosiddetto housing sociale).
“Ci pare più di una buona proposta che, - chiosa Colosimo - non può e non deve essere accantonata dall’Amministrazione. Speriamo sia così”. Spetterà ora, all’Amministrazione calolziese, valutare eventuali proposte che come più volte ricordato dal sindaco Ghezzi verranno prese in considerazione se e solo se in grado di autofinanziarsi poiché non è intenzione del Comune farsi carico di alcun tipo di costo sull’ex scuola Gambirasio.
Luca de Cani