“Lotto. L’inquietudine della realtà. Lo sguardo di Giovanni Frangi”: tagliato il nastro della mostra a Palazzo delle Paure VIDEO
L'arte come mezzo per guardare al futuro con speranza: questo il senso più profondo dell'esposizione lecchese
"Nonostante il Covid, anche quest’anno il Natale lo celebriamo. Anzi, proprio quest’anno abbiamo ancora più bisogno di vivere il Natale e il messaggio di speranza che porta con sé e che vogliamo condividere con tutta la città. Proprio per questo abbiamo scelto di proporre questo evento culturale: perché attraverso la bellezza tutti possiamo incontrare la Salvezza che il Natale ci promette" - Don Davide Milani.
Emergenza sanitaria e restrizioni volute per contenere il diffondersi del Covid non hanno reso possibile un vernissage aperto al pubblico, quel bagno di folla che, c'è da scommetterci, un evento del genere avrebbe richiamato a Lecco. E' stata comunque inaugurata nel tardo pomeriggio di oggi, sabato 5 dicembre 2020, seppur virtualmente, la mostra “Lotto. L’inquietudine della realtà. Lo sguardo di Giovanni Frangi”, promossa dalla Comunità pastorale e dall’Associazione culturale Madonna del Rosario, dal Comune di Lecco e dalla Fondazione Comunitaria del Lecchese, con la collaborazione di Fondazione Cariplo e di Forfunding e Banca Intesa allestita a Palazzo delle Paure a Lecco sino al 6 aprile 2021.
Il significato dell’evento spiegato da Monsignor Milani
“Lotto. L’inquietudine della realtà. Lo sguardo di Giovanni Frangi”: tagliato il nastro della mostra a Palazzo delle Paure
Presente al vernissage a porte chiuse il sindaco di Lecco Mauro Gattinoni. "Questa mostra, nell'imminenza del Natale e alla vigilia di San Nicolò è un segno di speranza, un invito a non fermarsi, ad andare avanti anche attraverso l'arte". Riflettendo sul titolo della mostra il primo cittadino ha sottolineato che "l'inquietudine, lo spaesamento li stiamo vivendo ogni giorno. Ci chiediamo cosa è stato e cosa sarà della nostra vita. E' una inquietudine che ci viene imposta alla quale dobbiamo reagire anche con l'arte, dando un segno di speranza e fiducia". Gattinoni ha poi voluto ringraziare la Comunità Pastorale che ha organizzato la mostra e ha invitato tutti a visitarla, non appena le condizioni le renderanno possibile.
Invito ribadito dal vicesindaco e assessore alla Cultura Simona Piazza che ha annunciato, che d'ora in avanti, il progetto "Capolavoro per Lecco" diverrà parte stabile del calendario delle iniziative culturali del Comune. "La cultura non si ferma, noi non l'abbiamo fermata - ha detto Piazza - ma abbiamo trovato nuovi linguaggi e nuove forme".
A Palazzo delle Paure è intervenuta anche Maria Grazia Nasazzi della Fondazione Comunitaria del Lecchese Onlus che ha parlato delle tre parole chiave dell'iniziava "Dono, attesa e bellezza" che sono anche parte della mission della Fondazione.
Non sono mancati nemmeno Francesco Invernizzi, curatore del docu-film sul progetto espositivo, Giorgio Melesi dello studio di architettura che ha realizzato l'allestimento della mostra, la professoressa Laura Polo, responsabile del progetto e Giovanni Valagussa, curatore artistico dell’evento.
Ospite speciale l'artista Giovanni Frangi che ha raccontato il suo percorso di avvicinamento all'opera di Lotto. "Quando l'ho vista dal vivo e ho ammirato al suo cromatismo ho capito che io non avrei potuto fare una quadro". Una consapevolezza che è alla base dei suoi splendidi "Esercizi".
Al vernissage c'erano anche la professoressa Susanna De Maron che ha illustrato il ruolo delle scuole e Giancarlo Ferrario direttore editoriale del Gruppo Netweek, del quale fa parte il Giornale di Lecco, che ha collaborato alla realizzazione dell'iniziativa coinvolgendo gli sponsor. Sponsor che sono fondamentali, così come sono importanti anche i cittadini che possono contribuire al crowfunding condotto in collaborazione con Fondazione Comunitaria del Lecchese, Fondazione Cariplo, Forfunding e Banca Intesa. Ad oggi sono già stati raccolti 20mila euro e l'obiettivo è arrivare a 50mila.
L'accesso alla mostra “Lotto. L’inquietudine della realtà. Lo sguardo di Giovanni Frangi”
L’accesso alla mostra, non appena sarà possibile avverrà, prevalentemente su prenotazione, attraverso il sito, con slot da 6/8 persone per turno (ogni 15 minuti) e visite guidate da 45 minuti. Il costo del biglietto è di 2 Euro e con numerose fasce d’esenzione. Un sito estremamente ricco (www.capolavoroperlecco.it), consentirà di prepararsi alla visita e di approfondirla successivamente, grazie alla disponibilità di contenuti dedicati alle diverse fasce d’età dei visitatori.
Le opere
Madonna col bambino tra i Santi Giovanni e Caterina d'Alessandria - 1522 - Olio su tela, 74 x 68 cm, firmato in basso a destra: Laurentius Lotus 1522 - Collezione privata.
È un’opera ancora oggi poco nota a causa della sua localizzazione in una collezione privata, benché Bernard Berenson la pubblicò nella sua monografia dedicata a Lorenzo Lotto già nel 1895. Si trova in un eccellente stato di conservazione, i suoi colori e dettagli, senza bisogno di particolari interventi di restauro, stupiscono e incantano come nel 1522, anno in cui Lotto realizzò la tela durante il suo soggiorno a Bergamo. Ciò è dovuto all’impareggiabile maestria artigiana del pittore veneziano nella preparazione del fondo e dei colori.
È un’opera di carattere religioso destinata alla devozione privata. I personaggi raffigurati sono compressi in uno spazio ristretto che li porta a instaurare fra di loro un intenso e profondo dialogo fatto di sguardi, gesti e movimenti irrequieti. La composizione piramidale del gruppo principale, formato dalla Madonna e il Bambino, con i due santi laterali in secondo piano, rivela fortemente le matrici di primo classicismo, soprattutto raffaellesco. Ma l’opera lottesca è attraversata da un senso di instabile equilibrio e di profonda inquietudine affine alla natura e al temperamento del suo artefice. Tutto ha origine dal turbamento del Bambino che si esprime nella torsione del busto e nel suo sguardo fortemente caratterizzato. Le sue braccia agitate cercano sicurezza e conforto nella Madre, che con infinita dolcezza lo abbraccia e sostiene. Le loro teste invece hanno un andamento divergente che accentua il senso di movimento della scena. Lo sguardo vivo e reale della Vergine inoltre si dirige fuori dal campo figurativo quasi a chiamare e coinvolgere direttamente nell’opera lo spettatore. Questa sottile irrequietezza che anima la tela è motivata anche dalla sapiente distribuzione di elementi simbolici e criptici, tipici della pittura di Lotto.
Originale e curiosa è la presenza del vispo scoiattolo tra le pieghe delle vesti, tocco di vivo realismo che permette la coesistenza di naturale e soprannaturale, in quanto nasconde enigmatici rimandi simbolici. A vegliare sulla movimentata scena centrale sono due silenziose e assorte figure, san Giovanni Battista in penombra sulla sinistra, e santa Caterina d’Alessandria a destra. Santi martiri caratterizzati dai loro tipici attributi e da una profonda connotazione psicologica che Lotto sa donare ai suoi personaggi attraverso un’attenta analisi espressiva e concretezza fisica nei dettagli. A dare maggior risalto alle figure è infine lo sfondo scuro, come un cielo notturno vuoto di stelle, che sconfina alle loro spalle.
L’opera di Lotto è dunque un’attenta e articolata costruzione ricca di sentimento e devozione e disseminata di dettagli, particolari e simboli minuziosamente studiati, i cui significati aspettano solo di essere osservati, interrogati e svelati.
Esercizi di Lettura di Giovanni Frangi
Nell'opera di Giovanni Frangi il lavoro più assiduo è sui dettagli della Natura. Questo è il filone principale della sua attività, portato avanti con costanza e con infinite variazioni che si fermano a cogliere non tanto dei particolari di paesaggio o di vegetazione, ma piuttosto una sorta di respiro, di pulsazione di ambienti dove la Natura è a volte incontaminata e gigantesca, ma altre volte invece ospita edifici o oggetti che segnalano un passaggio dell'uomo.
In questo caso invece, nel lavoro del 2020 sul dipinto di Lotto per l'iniziativa di Natale a Lecco, il punto di vista è cambiato e si sposta verso i dettagli di un'opera antica e importante, capolavoro di un Rinascimento eccentrico e sensibile che è particolarmente vicino alla inquietudine contemporanea. Partendo da un'analisi di alcune sequenze cromatiche nel dipinto, in quelle zone dove Lotto accosta magnificamente giallo, rosso, verde in toni squillanti, Frangi ha cominciato a ragionare sui dettagli che di quell'opera potevano essere reinterpretati come Esercizi di lettura (titolo famoso di una serie di studi filologici di Gianfranco Contini, che nella prima versione risale al 1939).
Da quelle osservazioni, e senza rinnegare il suo proprio stile di pittura, Giovanni Frangi ha cominciato a estrapolare dall'opera di Lorenzo Lotto accostamenti di toni in particolare sui rossi e sui gialli, stesi sulla tela e poi dilavati con un particolare procedimento tecnico, fino ad ottenere delle grandi superfici che assumono una particolare vibrazione liquida.
Su questi passaggi delicatissimi dalle tonalità già consunte, sono tracciati in nero con silhouettes sottili alcuni dettagli come lo scoiattolo o la ruota dentata di Santa Caterina, che nell'ingrandimento di molte volte rispetto all'originale antico prendono una evidenza cruda e drammatica, come se avessimo scavato sotto la lucentezza della pittura lottesca.
Ne risulta un ciclo imponente di sette opere, quattro di maggiori dimensioni come ali di un polittico, e tre più piccole centrali; proprio su queste ultime l'applicazione di parti di pellicola trasparente lucida e coloratissima sembra acquietare il dialogo con l'originale antico, in ragione della intensità della luce.