Galbiate celebra il 95° degli Alpini del Monte Barro
Pomeriggio di festa e celebrazione dello storico anniversario con l'inaugurazione del restaurato Monumento ai Caduti

Grande momento di memoria e celebrazione questo pomeriggio a Galbiate per il 95° anniversario di fondazione del Gruppo Alpini Monte Barro con la contestuale inaugurazione del restaurato Monumento ai Caduti nella piazza centrale del paese.
Gli Alpini nel cuore di Galbiate
Fondato nel 1922, il Gruppo Alpini galbiatese è tra i più antichi del Lecchese. Il compleanno è stato occasione di una duplice festa: questo pomeriggio infatti si è tagliato il nastro inaugurale del Monumento che ricorda i galbiatesi caduti nei due conflitti mondiali.
L'opera di restauro del Monumento
L'opera di restauro, auspicata da anni, è stata portata a compimento dall'Amministrazione comunale in carica dallo scorso maggio con il sindaco Piergiovanni Montanelli. Doveroso per quest'ultimo condividere il traguardo con i suoi predecessori, riuniti questo pomeriggio per la storica cerimonia. "Ognuno di loro ha avuto nel cuore questo intervento - ha dato atto il sindaco - Questo anniversario ha fornito l'opportunità per realizzarlo. Oggi è un momento di grande gioia per tutto il nostro paese. Il mio ringraziamento va a chi, a qualsiasi titolo, ha sostenuto l'impresa".


C'erano Livio Bonacina, Giuseppe Riva, Dino Valsecchi, Tino Negri e la vedova di Renato Corti. Ma idealmente al fianco delle Penne Nere, per onorare gli alti valori civici presidiati dal Corpo e la memoria di chi è andato avanti con il sacrificio della vita, erano schierati anche i loro predecessori ormai scomparsi: Cesare Tentori, Giuseppe Aldeghi e Cesare Golfari.

Giuseppe Riva

Dino Valsecchi

Tino Negri

Livio Bonacina


Gli ex sindaci

La vedova di Renato Corti con il sindaco Piergiovanni Montanelli
La cerimonia in municipio
La cerimonia è iniziata in municipio alle 16. Presenti tutti i componenti del gruppo delle Penne Nere del Monte Barro, guidati dal capogruppo Roberto Tentori. Nell'occasione non è mancata la rappresentanza degli Alpini in Arme, con i Primi Luogotenenti Agostino Celoro e Nicola Mezzasalma. Con loro anche il parroco don Erasmo Rebecchi e lo stesso Montanelli, entrambi alpini e quindi col cappello orgogliosamente calcato in testa.










Don Erasmo Robecchi



Ospiti i rappresentanti territoriali delle istituzioni politiche, il consigliere regionale Raffaele Straniero e l'onorevole Pd Gian Mario Fragomeli. Quest'ultimo ha sottolineato la duplicità della festa: "Gli Alpini e il Monumento ai Caduti rappresentano entrambi un presidio di memoria storica e di responsabilità civica importante. Il restauro, certamente complesso e oneroso, fa onore a questa Amministrazione".



Gian Mario Fragomeli
"La Memoria serve per andare avanti, non solo oggi ma nella vita di tutti i giorni, per dare una mano a chi ha veramente bisogno" ha detto il capogruppo Roberto Tentori.

Il corteo fino in piazza
La celebrazione - sotto l'egida del maestro cerimoniere, il maresciallo capo Vincenzo Fiumara - è quindi proseguita con il corteo preceduto dalla banda cittadina e dalle majorettes fino alla piazza dove è collocato il monumento, esattamente tra la scuola e la chiesa. A far da cornice alla parata, i tricolori che i galbiatesi hanno esposto a finestre e balconi, per festeggiare i loro Alpini.











"Questo monumento ci ricorda la nostra storia ma insieme ci indica anche il futuro" ha detto Montanelli nel suo discorso. "Ci ricorda il nostro spirito di Patria, ma anche gli errori compiuti nel passato, che la guerra ha come unica certezza feriti e morti. Nella sua forma questo monumento ricorda un abbraccio, l'idea di accoglienza e calore umano. Dietro c'è una scritta che vi invito a scoprire: parla di libertà, di uguaglianza, di responsabilità".

Il sindaco Piergiovanni Montanelli

Roberto Tentori capogruppo Alpini del Monte Barro


La benedizione impartita dal parroco



Il taglio del nastro


Il discorso del presidente Magni
Forte il discorso del presidente della Sezione Ana di Lecco Marco Magni. "Oggi onoriamo i morti ma gli Alpini ci sono ancora e sono forti. Sui nostri monumenti ai Caduti andrebbero sempre inseriti anche altri quattro nomi: quelli di fratel Luigi Bordino, del beato don Carlo Gnocchi, di Teresio Olivelli e di don Secondo Pollo, gli 'Alpini di Dio' che dalla guerra hanno portato a casa la Carità. Loro hanno visto gli occhi insanguinati dei ragazzi non più tornati. Sogni di vita infranti perché erano stati mandati a svolgere un dovere, un valore oggi un po' offuscato. I ragazzi di oggi sono il nostro futuro, ma anche noi siamo il loro futuro. Oggi in mezzo a gente che discute di niente, gli Alpini sono quelli che, quando vengono chiamati, prendono e vanno avanti. Vi invito a testimoniare questo valore. E quando passerete davanti a questo monumento insieme a qualcuno, fermatevi e invitatelo ad una riflessione".

La celebrazione pomeridiana di sabato si è conclusa in cimitero, con la deposizione della corona di alloro in ricordo degli Alpini defunti.
Il programma di domani, domenica
La celebrazione del 95° di costituzione del gruppo Alpini del Monte Barro prosegue domani mattina. Alle 9 il ritrovo in piazza Trieste, quindi, alle 9.30 l'alzabandiera nella sede di Parco Marelli. Da lì partirà la sfilata per le vie del paese fino al Monumento dove si renderà onore ai caduti. Alle 11 la celebrazione della Messa in chiesa parrocchiale. Alle 13 il pranzo in Oratorio.